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Lazio London, il cofondatore Ciccone: «Quanta fatica, ma ora abbiamo un bel club. Che emozione veder giocare i giovani laziali!» – FOTO
E adesso non ci fermiamo più. Lazio News 24 continua il giro del mondo, costantemente alla ricerca di fans club biancocelesti. Dopo aver raccontato l’iniziativa di «Lazio Spagna», la passione del «S.S. Lazio Thailand» e la fantastica storia del «Lazio Fans Macedonia», questa volta siamo atterrati in Inghilterra. In esclusiva infatti è intervenuto uno dei due fondatori del Lazio London, Massimiliano Ciccone: «Nel ’98 sono andato via da Roma per cercare fortuna all’estero. Ho lasciato la famiglia, gli amici, la Lazio che era la mia passione. Ero sempre in Curva Nord, andavo spesso in trasferta. Erano anni belli, quelli del il ritorno in Serie A, c’era Signori. Inizialmente sono andato in Olanda, ma non seguivo la squadra, non c’erano nemmeno club di tifosi. Da 5 anni, nel 2012, mi sono trasferito a Londra. Qui, ho incontrato un mio caro amico, anche lui laziale, si chiama Ivo. Ricordo che andammo a vedere la partita di Europa League, Tottenham-Lazio. Prima del match, tra una birra e l’altra conoscemmo molti ragazzi romani che vivevano a Londra e tifavano per la nostra stessa squadra. Prima di quel giorno ho cercato qualche posto dove poter vedere le partite. Gli inglesi danno la precedenza alla Premier, se vai in un pub è molto difficile trovare Sky Italia, hanno Sky UK, o Bt, o Espn, quindi non sempre la trasmettevano. Ogni settimana era una battaglia. Quella volta però capimmo che c’era molta gente nelle nostre stesse condizioni e ci siamo detti, ‘Ma perché non facciamo un club Lazio a Londra?’. Noi laziali siamo stati tra i primi a portare lo stile inglese negli stadi in Italia, con striscioni e stendardi. I romanisti ci prendevano pure in giro, ricordo uno striscione al derby ‘Levate quei stracci che so’ asciutti’, quando loro stavano ancora dieci anni indietro con le sciarpe legate al fianco. Allora l’abbiamo fondato, iniziando con la pagina Facebook, il sito web, era fine del 2012. Ufficialmente però siamo nati il 9 gennaio 2013. La prima partita l’abbiamo vista in una panineria-caffetteria italiana, il proprietario aveva un abbonamento Sky e abbiamo iniziato li, mettendo su Facebook l’evento. La prima volta eravamo in 4, la seconda in 8, fino ad arrivare al famoso derby del 26 maggio 2013 che eravamo in 70. Poi quel posto ha chiuso, ci siamo trasferiti in un ristorante pugliese a Fulham, si chiama «La Pizzica». Ci diedero la sala al piano di sotto, dove ogni tanto organizzano eventi. Ci restammo fino alla scorsa estate, quando poi non hanno più potuto ospitarci. C’è stato un attimo di disperazione, perché non era facile trovare un pub che trasmettesse sempre la Lazio. Non puoi tenere un club senza dare la certezza di seguire almeno gli incontri. Dopo qualche mese ho trovato un locale, ho convinto i manager a ospitarci come club privato, li guardiamo insieme le partite. Tutto pagato dal club coi soldi dei contributi di ogni membro. Sono felice, adesso abbiamo un pub che sta al centro di Londra, proprio lungo il Tamigi alla fermata metro «Temple». Si chiama «Walkabout» ed è un pub australiano. Ci hanno dato una sala intera, nominata «Beach Club», con due schermi giganti, un bancone privato, divanetti, e può ospitare fino a 200 persone. E’ stato un bel miglioramento, esci e ti ritrovi davanti il Big Ben».
In quanti vi ritrovate agli eventi?
«Durante l’inizio di questa stagione eravamo una ventina, adesso siamo sempre oltre i 30 in media. Al derby sono sicuro saremo anche intorno agli 80. Facciamo tante trasferte: siamo andati a Brighton per l’ultima amichevole, ma c’eravamo anche due anni fa con il Cristal Palace. Facciamo anche trasferte, siamo andati a Praga in 15. Ma non solo per le partite, ci vediamo anche fuori, giochiamo insieme a calcetto. Anzi il Roma Club ci ha sfidato in una partita di calciotto che faremo questo mese e forse trasmettermo in Streaming sui nostri profili».
Sulla prossima sfida al ‘San Paolo’…
«Il Napoli è una squadra sempre difficile da affrontare, anche se gli manca qualcuno. Rientra Gabbiadini, avrà voglia di mettersi in mostra per dimostrare che non è finito. Sarà una partita ostica, però se ci andiamo con lo spirito giusto possiamo fare risultato. Ho sentito che i tifosi si incontreranno venerdi a Termini per dare la carica, già ha portato bene una volta (Napoli-Lazio 2-4 del maggio 2015), speriamo porti bene ancora. Mi dispiace che non ci saranno in trasferta, perché si fanno sempre sentire. Il nostro tridente offensivo ha preso affiatamento, avrei sperato che ci fosse anche de Vrij in difesa, però secondo me con la concentrazione adeguata si può fare risultato. Neanche il pareggio sarebbe da buttar via».
Su Inzaghi e sul rapporto coi giovani…
«E’ fantastico vedere qualcuno della Primavera che esordisce, contro il Torino al gol di Murgia al Walkabout abbiamo fatto un bel po’ di casino. Specialmente perché è un giovane laziale, ci teniamo noi soprattutto all’estero. Dopo tanti stranieri vedi un ragazzo nato e cresciuto con la Lazio nel cuore, è sempre bello. Inzaghi ll fatto suo lo sa, ha giocato a pallone, ha vissuto per tanto tempo l’ambiente Lazio, quindi sa come comportarsi e relazionarsi nella maniera giusta. È uno abbastanza diplomatico e riesce a mettere in campo sempre una squadra pronta. L’unica cosa su cui sono in disaccordo è che non dà spazio a Cataldi. Il comportamento di Biglia ultimamente non mi è piaciuto, anche se è un gran giocatore».
La Lazio può tornare in Europa?
«Noi facciamo sempre così, un anno buono e uno no. Non abbiamo una rosa ampia come quella della Juventus, quindi quando non giochiamo le coppe e ci concentriamo sul campionato, di solito, facciamo bene. Ci troviamo in difficoltà quando non abbiamo una squadra all’altezza e ci troviamo a dover affrontare due, tre competizioni. Quest’anno potrebbe essere quell’anno che andremo bene, ma serve continuità e senza investimenti non riesci a fare il salto di qualità e ritorni al punto di partenza».
Su Morrison…
«E’ una testa calda, però mi piace molto. Pensa, ce l’ho pure al fantacalcio (ride, ndr). Dipende molto da lui, la Lazio gli ha dato le opportunità. Mi ha colpito il fatto che ha iniziato bene la preparazione, anche segnando nell’amichevole a Brighton. Mi ha convinto, poi non ha più giocato. Credo che sia successo qualcosa, avrà avuto qualche atteggiamento sbagliato rispetto ai suoi compagni. Non posso credere che Inzaghi lo abbia tagliato fuori senza motivo. Deve prima crederci lui, il potenziale ce l’ha ma a quanto pare la storia con la Lazio sembra ormai segnata e mi dispiace».