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Lazio, Manzini: «Non ho mai rimpianto un minuto della mia vita in biancoceleste»
Lazio, le parole di Maurizio Manzini che oggi compie 79 anni e una vita dedicata al mondo biancoceleste
Se dici Maurizio Manzini dici Lazio. Dal 1971 ad oggi, giorno del suo 70° compleanno. Proprio Manzini è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Ecco le sue parole.
LAZIO – «Gli anni del binomio Manzini-Lazio iniziano ad essere tanti ma io ricordo ancora il primo giorno in cui sono entrato qui. Non ho mai rimpianto un minuto della mia vita in biancoceleste. Varcare per la prima volta il cancello di Tor Quinto da dirigente della S.S. Lazio è stata un’emozione molto forte, lo avevo già fatto altre volte in vesti diverse. Le sensazioni, quando la Lazio vince, sono sempre le stesse: per noi le vittorie non sono mai state semplici, che fosse contro il Real Madrid o contro, appunto, il Sassuolo. Quelli laziali sono sempre successi sofferti; chi ha vissuto le traversie biancocelesti, sa a cosa mi riferisco».
IMMOBILE – «Immobile? Rappresenta un ponte ideale tra l’oggi ed i grandi centravanti che la Lazio ha avuto: la storia ultracentenaria di questo club è caratterizzata da grandi calciatori, ma soprattutto da eccezionali portieri ed attaccanti, come Zibetti, per esempio, detto ‘nonno Zibetti’ perché quando lui arrivò nella Capitale era già più in là con gli anni: in un derby lui disputò una prestazione straordinaria, parando di tutto».
LENZINI E LOTITO – «I due centri sportivi di Tor Di Quinto e Formello rappresentano per me, rispettivamente, Lenzini e Lotito. Quella degli anni ’70 era una Lazio semplice, acqua e sapone, aperta a tutti, il pullman della Società partiva per la trasferta con il Presidente ed i tifosi, mentre la squadra si muoveva in aereo. Nei suoi ultimi giorni, il patron Lenzini era a casa sua senza nulla, perché aveva dedicato e speso tutta la sua vita per la Lazio ed i suoi tifosi».