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Lazio, Matuzalem: «Anni bellissimi ma non sono stato professionista»
L’ex centrocampista della Lazio è tornato a parlare della sua esperienza in biancoceleste e di come sta vivendo in Brasile l’emergenza
Francelino Matuzalem con la Lazio non si è lasciato molto bene, nonostante abbia giocato e vinto con la maglia biancoceleste.
Oggi, durante una diretta Instagram insieme a Gianluca Di Marzio, ha parlato della sua vita attuale e della sua esperienza romana: «Coronavirus? La gente ha paura, la tv parla sempre di questa situazione. Hanno chiuso piccoli negozi, inizia a diventare un po’ complicata. In questo periodo dobbiamo stare dentro casa, cerco di godermi la mia famiglia. Quando posso vado in spiaggia. È da un anno che sono in Brasile, mi manca un po’ tutto dell’Italia. Ho un affetto enorme per il vostro Paese, i miei figli sono nati lì. Appena finirà questo periodo, cercherò di tornare. Tatuaggi? Non li ho mai contati, sono davvero pieno. Ne ho fatti per i miei figli, per la mia famiglia. In campo mi trasformavo. Nella mia carriera ho fatto tanti falli, sono contrasti di gioco. Tanti hanno detto che ci avevo messo cattiveria. Subito ho chiamato Brocchi per chiedergli scusa, lui mi ha risposto che si era incastrato il piede nell’erba, e purtroppo era lo stesso su cui ho parlato anche col direttore Tare, ma anche lui mi ha tranquillizzato. In Italia ho giocato con tanti campioni, anche Klose, giocatori che sapevano gestire l’età, i momenti. Sono stati anni bellissimi. Se fossi stato un professionista, sarei rimasto o comunque sarei andato in una squadra di pari livello. Magari in settimana scherzavo troppo durante l’allenamento, mangiavo troppo o bevevo qualche bottiglia di vino in più».