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Lazio, da Genk ricordano Milinkovic: «Era timido e gentile ma è sempre stato un professionista»

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Lazio, due ex compagni di Milinkovic-Savic al tempo del Genk ricordano gli esordi del biancoceleste in Belgio

Nella gara contro l’Inter è stato protagonista segnando anche il gol vittoria. Milinkovic-Savic è una delle anime di questa Lazio e soprattutto in questa stagione sta dimostrando anche quanto sia cresciuto dal punto di vista tecnico. Il suo amico ed ex compagno Alessio Carlone ha raccontato il Sergente ai microfoni di gianlucadimarzio.com: «Era timido e gentile. Una cosa però lo faceva arrabbiare: il soprannome. In molti lo chiamavano Sergio, altri invece Sergiey, sai cosa intendo… e a lui dava molto fastidio. Gli volevano tutti bene. All’inizio al Genk non giocava molto, quindi a volte lo portavano con noi nell’under 21. Era una persona molto introversa parlava poco, ma era un bravo ragazzo e anche gentile. In campo era molto professionale mentre alcuni giocatori quando c’era da giocare con noi dell’Under 21 non si impegnavano troppo. All’epoca non ricordo fosse così forte tecnicamente, ma si vedeva che avrebbe sfondato».

Anche Laszlo Koteles ha raccontato degli esordi di Milinkovic: «Era molto divertente, gli piaceva scherzare, ma quando si trattava di allenarsi, lavorava. Mia moglie è serba, quindi parlo serbo. Al suo arrivo in Belgio ho cercato di aiutarlo in qualsiasi cosa. Posso dire che siamo stati amici sin dal primo momento. Quando è arrivato stavo ristrutturando casa ed è venuto spesso ad aiutarmi, era molto pratico. Ci siamo divertiti molto. Gli piaceva giocare a basket all’aperto, fare shopping e andare a prendere un caffè o mangiare qualcosa con i suoi compagni di squadra. Una volta l’ho portato a pescare ma non gli è piaciuto per niente. Tutto il successo e la fama non l’hanno cambiato.Per me lui è l’esempio di giocatore professionista».

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