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Lazio, Montefoschi contro il VAR: «Firenze, e Parma, mancano quattro punti»

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Le parole dello scrittore Giorgio Montefoschi, tifoso della Lazio, contro il VAR dopo gli errori che hanno portato alla sconfitta con il Parma

La sconfitta contro il Parma lascia uno strascico di rabbia in casa Lazio contro la classe arbitrale e il VAR, colpevole di aver tolto un gol a Rovella per un contatto a inizio azione che alla review è diventato un fallo. Un episodio non troppo diverso da quanto successo con il Lugodorets e soprattutto a Firenze, dove il VAR era intervenuto a dare due rigori alla Fiorentina per contatti di gioco decisamente regolati. Di seguito le parole dello scrittore Giorgio Montefoschi all’edizione romana del Corriere della Sera.

PAROLE – «Allora, in primo luogo è necessario fare una premessa. Che è questa. Se si percorre l’Italia da Torino a Reggio Calabria e poi ci si spinge a Catania e Palermo, non c’è bar qualificato dello sport nel quale, finita la briscola, i tifosi della squadra locale non si scaglino contro la classe arbitrale italiana, o contro singoli arbitri con nome e cognome, convinti che i propri beniamini siano vittime designate di oltraggi subiti. Alcuni arrivano addirittura, a dipingere complotti che la memoria (come nel famoso gol in fuorigioco di Turone, inesistente, in Juve-Roma del 1981) ha ormai scolpito nel marmo. Sarebbe inutile procedere, dunque? Manco per niente. Perché certe volte, come si dice, «quando è troppo è troppo». Il caso della Lazio quest’anno è esemplare. Nel gol di Firenze che l’ha condannata al secondo rigore, lo abbiamo visto tutti, Var compreso, il secondo rigore non c’era. Invece niente da fare. A Parma, domenica pomeriggio, la Lazio ha fatto un gol, oltre che bellissimo, assolutamente regolare, perché Rovella che lo ha segnato dopo aver percorso tutto il campo, è uscito da un sandwich di due giocatori del Parma senza commettere fallo alcuno. Il rigore non concesso contro il Ludogorets compone la terzina. La Lazio, a Parma, con una rete al primo minuto e il Parma scoperto alla ricerca del pareggio avrebbe certamente vinto la partita; a Firenze avrebbe quanto meno pareggiato. Si parla, insomma, di ipotetici quattro punti che oggi la vedrebbero in cima alla classifica insieme al Napoli. Quindi, amici dei bar dello sport di tutto il Paese, e in particolare di Testaccio, ci sono soprusi e soprusi. Ma la conclusione è ancora un’altra. Ed è una domanda. A che serve il Var se con tutti quegli schermi e fermo-immagine fanno errori così clamorosi? Non era meglio l’arbitro tonto?»

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