2015

Lazio, non solo Felipe: ecco la ricetta vincente di Pioli

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Come sottolinea l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, dietro la crescita della Lazio non c’è soltanto l’esplosione del talento di Felipe Anderson, bensì un grande lavoro da parte del tecnico Stefano Pioli. Il mister emiliano ha quasi raggiunto la perfezione: la sua squadra domina le partite, mantiene un ritmo impressionante, pressando gli avversari per quasi tutti i 90′, muove velocemente il pallone e non concede nulla agli avversari.

MURO DIFENSIVO – Proprio la difesa, nonostante il secondo miglior attacco del campionato, è uno dei punti di forza di questa squadra: solo un gol incassato nelle ultime sei partite. Merito del ritrovato smalto di Marchetti (che torna in Azzurro), del carisma e della sicurezza da veterano di de Vrij, e dell’innesto positivo di Mauricio, subito a suo agio negli automatismi laziali e dell’esperienza di Basta e Radu. Tutta la linea difensiva accorcia, la squadra si mantiene compatta, sono corte le distanze tra i reparti. Questo movimento a fisarmonica aiuta moltissimo la squadra a recuperare rapidamente il pallone

DOMINIO IN ATTACCO – La Lazio tuttavia non pensa solo a difendersi: anche ieri il portiere avversario è stato subissato di occasioni. La Lazio ha tirato 23 volte (mai così tante conclusioni in questa stagione). L’unico torto è aver segnato solo due gol al cospetto di tanti tiri, ma le occasioni create lasciano ben sperare.

IL FARO DEL CENTROCAMPO – Il calcio totale di Pioli si deve anche a un giocatore in particolare: Lucas Biglia. L’argentino è in grado di abbinare dinamismo e qualità, un mostro nel rubare la palla e ribaltare rapidamente l’azione. Con la palla al piede sa sempre cosa fare e nelle ultime partite ha iniziato a cercare la porta con più insistenza (vedi gol e palo contro la Fiorentina, e la traversar di ieri). Per lui primato di palloni toccati (124) e di passaggi riusciti (109). Nuneri da fuoriclasse di assoluto livello.

 

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