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Lazio, non solo Patric: da Suarez a Tyson, i morsi più celebri del mondo sportivo
Durante Lecce-Lazio, Patric è stato espulso per un morso ai danni di Donati. Quattro le giornate di squalifica, ma nel mondo dello sport sono tanti i casi celebri.
Un gesto dettato dalla poca lucidità quello che ha portato Patricio Gabarrón, calcisticamente conosciuto da tutti come Patric, a mordere nel corso di Lecce-Lazio l’avversario Giulio Donati, rimediando cosi 4 giornate di squalifica. Il difensore si è prontamente scusato con il giocatore del Lecce, augurando peraltro alla squadra salentina un buon prosieguo di campionato.
Non è la prima volta che, nel mondo del calcio, un atleta arriva a commettere un gesto del genere.
Il caso più celebre, finito in mondovisione durante i Mondiali FIFA 2014, è il morso di Luis Suarez a Giorgio Chiellini in Italia-Uruguay, match della fase a gironi terminato 0-1 per i sudamericani che valse l’eliminazione dal torneo degli Azzurri. Tra i due venne successivamente chiarita la vicenda, con l’uruguaiano che si scusò tramite una lettera.
Per l’attaccante del Barcellona, tuttavia, quello a Chiellini non fu l’unico morso in carriera. Gli altri casi risalgono al 2010 (a Bakkal in Ajax-Psv) e al 2013 (ad Ivanovic in Liverpool Chelsea). D’altronde, data la sua dentatura caratterizzata da incisivi prominenti, gli è stato affibbiato il soprannome di “El Conejo” (il coniglio).
Controverso un caso risalente al 2006 che riguarda l’ex-stella del Tottenham, Jermain Defoe, reo di aver morso Javier Mascherano in un match tra gli Spurs e il West Ham.
“Semplicemente una sceneggiata per sdrammatizzare i falli subiti precedentemente” commentò il tecnico Martin Jol. Dello stesso parere non fu invece l’allenatore degli Hammers, Pardew, che non accusò esplicitamente Defoe, ma reputò il gesto punibile di cartellino rosso.
Senza dubbio però, il morso più famoso nel mondo dello sport, è quello risalente al 28 giugno 1997 da parte del pugile Mike Tyson all’avversario Evander Holyfield, vinto da quest’ultimo proprio a seguito della squalifica del campione dei pesi massimi. In quell’occasione non si parlò di 4 giornate di squalifica, ma di una multa di 3 milioni di dollari, per non parlare dei grandi danni a livello d’immagine. Tyson infatti iniziò il round senza paradenti, mordendo prima l’orecchio destro dell’avversario, causandone una ferita che portò il match ad essere sospeso per permettere ai medici di intervenire e medicare Holyfield.
La gara riprese, ma Tyson provò nuovamente a mordere il proprio avversario, questa volta sull’orecchio sinistro: l’arbitro sancì allora la fine del match, consegnando ad Holyfield la vittoria del titolo.