Lazio, Orsi: «Il derby non ha entusiasmato nessuno , ma la zona Champions non è lontana»

Lazio, Orsi: «Il derby non ha entusiasmato nessuno , ma la zona Champions non è lontana» Le parole dell’ex giocatore

Intervistato da Notizie.com, l’ex Lazio, Nando Orsi, ha parlato di alcuni temi del mondo biancoceleste

DERBY- «Non mi è piaciuto e non credo che abbia entusiasmato nessuno, né pubblico, né calciatori, né allenatori. I due tecnici hanno provato a dare valore al pareggio a fine partita, ma in generale è stato un derby brutto e direi anche scritto, perché la paura ha avuto la meglio e quindi  lo 0-0 è la logica conseguenza di ciò che si era pronosticato alla vigilia della sfida. Credo che la gara sarebbe finita comunque 0-0, indipendentemente dalle sostituzioni; non penso che sarebbe cambiato molto. Mi sembra poi che Immobile stia cominciando ad avere anche una condizione migliore quindi dico che si deve puntare su di lui. Uno che ha 200 gol sulle gambe non può essersi dimenticato come si segna. Poi la Lazio, a livello offensivo, è chiaro che ha avuto delle carenze fino ad ora; le squadre di Sarri hanno sempre fatto tanti gol invece adesso i biancocelesti ne fanno pochi, complice pure la manovra diversa. Il gioco di Sarri non è più quello di prima, se ne è accorto il tecnico e secondo me ha capito che questa squadra deve avere un piano B che può essere aspettare gli avversari e ripartire»

RINCORSA CHAMPIONS- «La Champions non è lontana in termini di punti, ma penso che se Lazio e Roma non vincono 4-5 gare di seguito è difficile che possano arrivarci. Anche perché Inter, Juventus, Milan e Napoli sembrano avere qualcosa in più al momento. Centrare la Champions è difficile ma non impossibile, a patto che cambino marcia»

MILINKOVIC- «E’ un po’ come il discorso del Napoli in cui si fanno paragoni con Spalletti. E’ un campionato diverso. Certo, Milinkovic è un’assenza pesante ma ora ci sono Guendouzi e Kamada. Sergej in questi anni ha dato un valore aggiunto alla Lazio, ma adesso sta a Sarri cercare soluzioni alternative e sopperire anche alla sua assenza»