Europa League

Lazio, Perrone: «I biancocelesti sono una squadra felice, e in Europa è l’unica italiana a…»

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Le parole di Massimo Perrone sul Corriere della Sera sulla vittoria della Lazio in Europa League contro il Twente di giovedì sera

Massimo Perrone ha commentato la vittoria di giovedì sera in Europa League della Lazio contro il Twente. Di seguito le sue parole sull’edizione romana del Corriere della Sera.

PAROLE – «La Lazio è una squadra felice. L’ha detto Isaksen, giovedì sera («Il modo di giocare ci piace, questo gioco offensivo ci esalta»), l’ha ribadito Pedro («Si è creato un bell’ambiente, il calcio è soprattutto uno sport mentale»). E quando l’hanno fatto notare a Baroni, in collegamento da Enschede con Sky, lui è quasi arrossito: «Sì, vogliamo calciatori felici perché nel calcio di oggi conta anche l’aspetto emotivo». Felicità è vincere la terza partita su 3 in Europa, come alla Lazio era riuscito solo altre 3 volte in 54 anni: nel 1993-94 con Zoff, nel 2003-04 con Mancini (preliminari compresi) e nel 2017-18 con Inzaghi che poi arrivò a 4 successi. Felicità (tifosa) è essere l’unica italiana capace di farlo, perché la Juventus si è fermata dopo 2 successi. È sapere di rappresentare in questo momento la locomotiva di un ranking per nazioni che ha visto l’Italia risalire al 3° posto stagionale, dietro Inghilterra e Portogallo; le migliori 2 alla fine avranno una squadra in più in Champions, e la Lazio in campionato in questo momento è proprio al 5° posto (a pari merito). Felicità è fare i calcoli e scoprire di avere – almeno – i playoff di EL già assicurati: basteranno 9 o 10 punti, per tutte le simulazioni statistiche, e la media della classifica attuale (c’è chi sarebbe dentro con 3 punti in 3 partite) lo conferma. È vero, il calendario è in salita come certifica il ranking Uefa: tutte le prossime 5 avversarie, dal Porto 13° al Ludogorets 74°, sono piazzate meglio delle 3 già affrontate. Ma in quel ranking la Lazio avanza, è 28ª con 56 punti a -5 dal 22° posto di Milan e Napoli. Col debuttante Baroni, in Europa si vola (e si segna). Felicemente».

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