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Peruzzi: «Il mio esordio con la Lazio? Un vanto, squadra fortissima»

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Angelo Peruzzi, attualmente club manager della Lazio, ha rivissuto il suo esordio con la maglia biancoceleste in occasione della vittoria della Supercoppa

Vent’anni dalla finale tra Lazio ed Inter che consegnò ai biancocelesti la Supercoppa italiana. Vent’anni anche dal debutto con l’Aquila sul petto di Angelo Peruzzi.
Dai guanti al completo il passo è stato breve: l’ex portiere è oggi club manager della squadra capitolina e – attarverso il sito ufficiale – ha raccontato il suo esordio.

ESORDIO – «Quella partita fu strana: alla prima ufficiale con la Lazio mi trovai subito contro la mia ex squadra e con un trofeo in palio. Fu una partita bizzarra, prendemmo gol subito, rimontammo e l’Inter tornò a farsi sotto. Fu la classica partita d’agosto, per fortuna alla fine riuscimmo a portare a casa il trofeo».

SENSAZIONI – «Il primo impatto fu bellissimo perché l’Olimpico era pieno e avevamo una squadra fortissima, che poteva lottare per vincere ogni competizione, alla quale mancò solamente un po’ di fortuna durante la stagione. Per me quindi era un grande vanto iniziare un’avventura con quella Lazio».

AVVENTURA IN BIANCOCELESTE – «Ho vissuto 7 stagioni con la Lazio, con tante partite. Ci sono stati periodi belli e meno belli, come è normale che sia. Difficile elencarli, ricordo momenti dove la squadra girava alla perfezione ed altri dove abbiamo patito, soprattutto quando la Società era in sofferenza. Come tutte le squadre che puntano in alto ci sono state grandi soddisfazioni ed episodi in cui si sarebbe potuto fare decisamente meglio».

RUOLO ATTUALE – «Quando capisci di non essere più calciatore, è logico che cambi tutto. Mi sono in calato in questo ruolo 4 anni fa, dove ho provato gioie importanti come l’ultima Supercoppa italiana. Mi trovo benissimo grazie allo staff ed ai ragazzi. Per me sono come figli, ho sempre detto loro che cercherò di risolvere ogni problema. Poi è ovvio però che debbano rispettare i ruoli e le persone: se portano rispetto, io farò lo stesso con loro e saremo sempre amici».

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