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Lazio, ora devi pensare positivo: può iniziare un altro campionato
L’eliminazione contro il Porto lascia inevitabilmente un po’ di amaro in bocca. Ma il bicchiere può esser mezzo pieno
Il day after diventa come sempre quello delle riflessioni e dei bilanci. L’eliminazione con il Porto lascia inevitabilmente l’amaro in bocca. La Lazio abbandona l’Europa League, pagando a caro prezzo qualche black out, le solite amnesie difensive e un po’ di sfortuna sotto porta. Senza dimenticarsi le assenze tra andata e ritorno. A fare la differenza nei 180′ sono stati però gli episodi. Episodi dove a contare è stata la superiorità e la maturità dei lusitani. Superiorità e maturità nata da una maggiore abitudine nel giocare certe partite, visto che gli uomini di Conceicao, come detto da Sarri nel post partita, sono una squadra da Champions.
DA DICEMBRE… – La delusione è inevitabile, ma forse bisognerebbe imparare ad andare oltre il risultato. I biancocelesti se la sono giocati alla pari, anzi, in alcuni frangenti, hanno messo alle corde gli avversari, con un pressing asfissiante e giocate di alta qualità. Un qualcosa che era quasi impensabile al momento del sorteggio di dicembre. E parlando di due mesi fa, non può non venire in mente quello che molto probabilmente è il vero rammarico di questo cammino europeo, ossia le due partite con il Galatasaray. Ed ecco, ripensando al passato e guardando il presente, il bicchiere può davvero diventare mezzo pieno.
… A FEBBRAIO – La Lazio ha colpito per spirito, determinazione, pressing, modo di stare in campo, voglia di crederci fino alla fine e anche per quel pizzico di cattiveria che non guasta mai. Insomma, tutto ciò che troppo spesso è mancato quest’anno, anche nella sfida con i turchi in cui ci si giocava il primato nel girone. Inutile dire che se ci fossero stati questi elementi la sfida con il Porto probabilmente non sarebbe mai esistita, con un qualificazione agli ottavi di finale già in tasca. Ora però è inutili vivere di rimpianti e di supposizioni. Perché la stagione è tutt’altro che finita.
FUTURO – Sarri ha trasformato le parole in fatti. Era stato detto che non sarebbe stato fatto alcun calcolo e così è stato. Il mister ha schierato il miglior undici, rispolverando addirittura Pedro, sceso in campo dopo un’iniezione. E lo stesso atteggiamento avuto in panchina ha fatto capire come il tecnico ci tenesse davvero tanto a passare il turno. Il saluto e il ringraziamento al pubblico dopo il fischio finale fa però anche capire come ora potrebbe iniziare un altro capitolo.
Inutile infatti nascondersi dietro un dito. L’allenatore in più di un’occasione ha sottolineato l’importanza di allenarsi e di preparare le partite in modo puntiglioso e metodico. Un qualcosa che, con gli impegni ravvicinati, è sempre stato praticamente impossibile. Ora tutto cambia. E il pensiero va inevitabilmente ai numeri e a un media punti che, senza Europa, è di circa 2 punti a partita. Un motivo per pensare positivo e per guardare alle ultime 12 partite con ottimismo e con gli occhi di chi vuol puntare in alto. Perché sommando ciò allo spirito visto ieri non può non far ben sperare. Perché oggi 25 febbraio può davvero iniziare un altro campionato. E questo messaggio deve riecheggiare nella testa e nel cuore di tutti. Un po’ come le urla dei 30mila dell’Olimpico.