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Lazio ‘spuntata’: il tridente non punge contro le big

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La Lazio non riesce ancora a battere una big, il tridente finisce sotto accusa

No, non è possibile pareggiare una partita così, introduce così un articolo questa mattina il Corriere dello Sport. E’ inammisibile quando riesci a creare un tale numero di azioni pericolose, senza riuscire a finalizzare. La Lazio ha faticato un tempo intero, sprecando 14 tiri prima di passare in vantaggio a pochi minuti dall’intervallo su rigore trasformato da Biglia. E ha fallito il raddoppio ancora di più nella ripresa, quando gli spazi si erano per forza maggiore allargati e il Milan ha concesso tanti match point in contropiede. Nel conto totale sono stati effettuati 23 tiri, di cui 10 nello specchio, 14 dentro l’area. La Lazio ha crossato 21 volte e in tutte quelle volte, nel secondo tempo, non ha finalizzato l’azione perdendo palla al limite dell’area o sbagliando il passaggio.

MIRA – E’ andata appena meglio rispetto alla sconfitta interna con il Chievo di due
settimane fa, quando non erano bastati 28 tiri per battere Sorrentino. Quel giorno mancava Immobile per squalifica, ma se i ragazzi di Inzaghi non sono ancora riusciti a battere una big in campionato qualche responsabilità spetta agli attaccanti. Il tridente della Lazio, quando il livello si alza il livello tecnico dell’avversario, non fa la differenza secondo il quotidiano romano. Le statistiche riassumono gli ultimi novanta minuti: 5 conclusioni per Immobile, di cui 2 nello specchio, ma ben 4 occasioni create. Altri 5 tiri per Felipe Anderson, 4 invece per Keita Baldé di cui 3 respiti da Donnarumma. Impossible per l’allenatore inventarsi altre mosse, in panchina manco le giuste riserve, è in queste occasioni che si avverte maggiormente l’assenza di un rinforzo a gennaio. Insomma, la sintesi è semplice. Per il salto di qualità dipende tutto dai tre davanti.

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