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A Roma c’è solo la Lazio! I 10 dieci luoghi emblema della realtà capitolina – FOTO
A Roma c’è solo la Lazio! Ecco alcuni luoghi significativi, a cui sono maggiormente affezionati i tifosi della prima squadra della Capitale
«Tutta mia la città», è questo il titolo del brano pubblicato negli anni Sessanta dagli “Equipe 84”. E quale miglior frase andrebbe utilizzata per sottolineare la supremazia cittadina della Lazio? «Parole, parole, parole», potrebbe rispondere così la controparte. Eh no! Perchè se le “parole” vengono accompagnate dai “fatti”, la verità allora diventa inconfutabile. Ed è proprio questo il caso. Si provi, ad esempio, a negare che l’Aquila è il simbolo di Roma e dell’Impero Romano. Si provi, ancora, a oppugnare il luogo e la data di nascita della Società Podistica Lazio. Colei che, dal lontano Millenovecento, ha offerto per prima la possibilità di fare sport ai cittadini della Capitale. Colei che nel 1921 fu eretta a ente morale per aver trasformato il proprio campo da gioco in un orto allo scopo di soddisfare il fabbisogno alimentare della popolazione al termine della Prima Guerra Mondiale. Forse però, è vero. Queste realtà, per quanto inopinabili, sono un po’ troppo lontane nel tempo. Lo scopo, a questo punto, diventa strappare dalle mani dei nostri “cugini” qualsiasi tipo di (possibile) giustificazione. Come farlo? La redazione di Lazio News 24 ha preso in carico l’iniziativa. E’ andata alla ricerca dei luoghi che confermino in definitiva il concetto: a Roma c’è solo la Lazio! La lista potrebbe essere molto lunga, abbiamo comunque selezionato quelli che (secondo noi) sono i più emblematici. Eccone dieci:
1) Stadio Olimpico
Da dove potrebbe iniziare questa carrellata se non dallo Stadio Olimpico, il luogo dove – una domenica ogni quindici giorni – la Lazio sfida in campo i propri avversari, con l’obiettivo di ottenere la vittoria e far esultare i propri tifosi assiepati sulle gradinate. Dopo un periodo in cui l’impianto romano si stava progressivamente svuotando, la serenità ritrovata tra la Curva Nord e la società capitolina ha contribuito in maniera importante a riportare i propri tifosi nel luogo che gli compete, a fianco della propria squadra.
It’s #MatchDay ⚽️ The stage is all set for #LazioFiorentina! 🏟
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2) Centro Sportivo di Formello
A qualche chilometro da Roma, collegato da una delle arterie principali della Capitale, sorge Formello. Provate a chiedere ai romani come raggiungerlo. Vi risponderanno solo i laziali. Il motivo? Perché proprio in questo paese – in particolare in Via di Santa Cornelia – è stato costruito il centro sportivo della Lazio. Qui, Simone Inzaghi ed i suoi ragazzi lavorano ogni giorno per non farsi trovare impreparati alla partita della domenica. Anche le baby Aquile, agli ordini di mister Bonatti, calpestano l’erba del centro di Formello, in particolare quella del ‘Fersini’, così chiamato in onore di Mirko, talento biancoceleste che ha perso la vita troppo presto.
#TrainingSession ⚽️🏃♂️
Domani #LaPrimaSquadraDellaCapitale scenderà in campo alle 15:00➡️ https://t.co/PiIpjlrUNp pic.twitter.com/KzU1xKrqCK
— S.S.Lazio (@OfficialSSLazio) November 29, 2017
3) Piazza della libertà
Tutto è nato qua, in Piazza della libertà, nel cuore di Roma. Era il lontano 9 gennaio 1900 e, alcuni ragazzi che si incontravano quotidianamente in questo luogo, decisero di creare una società, o meglio, un ideale, una polisportiva che sarebbe diventata una fede, un baluardo da mostrare agli altri con orgoglio, la Lazio. Il luogo è ovviamente ancora caro ai tifosi biancocelesti, che amano recarvicisi e, alzando la testa, leggere che «in questa piazza è nata la prima squadra della Capitale».
4) Ponte Milvio
Il calcio è aggregazione, unione e passione condivisa. Lo sanno bene i tifosi della Lazio, che non perdono occasione per stare insieme come una grande famiglia. Prima di ogni partita che la propria squadra gioca in casa, i sostenitori del club capitolino si incontrano nella propria roccaforte, Ponte Milvio. Piena di giovani che vogliono divertirsi il sabato sera, la domenica questa zona di Roma si veste di bianco e di celeste. Una birra al volo, un panino da addentare, una chiacchiera e qualche coro: i laziali sono pronti ad entrare nello stadio Olimpico.
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5) Centro Sportivo Tor di Quinto – Tommaso Maestrelli
La Lazio non si è sempre allenata a Formello ma, dal 1 settembre 1958 fino al 1995, gli uomini con l’Aquila sul petto calpestavano l’erba di un campo che faceva parte del Centro Sportivo Tor di Quinto, non molto distante dallo Stadio Olimpico. Qui, vi si allenò anche la storica ‘banda Maestrelli‘ che vinse lo scudetto del 1974. Nel 1977, il luogo modificò il proprio nome, rendendo memoria ed onore al ‘Maestro’, scomparso qualche mese prima. Nonostante il centro si sia trasformato in una caserma dei Carabinieri, ancora oggi è possibile ammirare il busto bronzeo del grande tecnico biancoceleste, intento a guardare il campo, proprio come accadeva quando – ancora in vita – seguiva con lo sguardo e dettava consigli ai vari Chinaglia, Wilson e Re Cecconi.
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6) Via Umberto Novaro, 32
Ci troviamo nel cuore del quartiere Prati, dietro la sede RAI di Via Teulada. Via Novaro non può essere una via come un’altra per i tifosi laziali. Nel moderno edificio posto al civico 32, infatti, l’ex presidente Sergio Cragnotti pose la sede del club. Tappa fissa per i grandi giocatori che vestirono la maglia biancoceleste, fu invasa dai sostenitori laziali l’11 giugno 1995, quando il patron aveva intavolato e concluso le trattative con il Parma per la cessione di Giuseppe Signori. Il popolo laziale manifestò e bloccò l’affare, dando vita ad uno straordinario sit-in proprio davanti la storica sede.
7) Via Col di Lana, 8
Prima di arrivare in Via Novaro, però, la sede della Lazio era stata posta in Via Col di Lana, a qualche centinaia di metro da Piazza Mazzini. Il club arrivò nel 1966 e, per oltre vent’anni, svolse la propria vita societaria in questo palazzo. Gli uffici erano al primo piano, mentre all’ingresso si trovava la biglietteria, presa d’assalto dai tifosi che erano intenzionati ad aggiudicarsi i tagliandi per le gare domenicali. Quest’ultima, negli anni d’oro del 1972-1974, venne addirittura spostata al teatro Monte Zebio (a venti metri di distanza) per non intasare l’entrata, vista la grande quantità di sostenitori che assiepavano l’area. L’edificio vide susseguirsi Umbero Lenzini, Gian Casoni, Chinaglia, fino ad arrivare a Gian Marco Calleri. Nel 1987, il club lasciò la sua storica sede e approdò agli uffici della centralissima Via Margutta.
Giorgio Chinaglia è il grido di battaglia ⚪️🔵
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8) Via Amulio
La Lazio sono i suoi tifosi. La Lazio sono coloro che si sono ammalati inguaribilmente di questa fede e che hanno costruito la propria vita prendendola come modello. Nonostante i vari attacci subiti dai media, i sostenitori capitolini hanno sempre fatto sentire il proprio calore ai giocatori, convinti di poter essere il vero ‘dodicesimo in campo’. Per organizzare tutte le stupende iniziative che hanno fatto sgranare gli occhi agli appassionati di altre compagini, c’è però bisogno di una ‘casa’, una roccaforte. In via Amulio, sulla Tuscolana, sorge dunque il quartier generale degli Irriducibili, gruppo ultras della Lazio. Dopo tanti anni passati in Via Bartolomeo Bossi, la sede è stata spostata qualche tempo fa, quasi in concomitanza del trentesimo ‘compleanno’ del cuore del tifo biancoceleste.
9) Via Marco Minghetti
Via Marco Miinghetti, traversa di Via del Corso, non ricorda momenti positivi per la Lazio. E’ il lontano 2004 e la società è sull’orlo del fallimento. I tifosi, disperati nel pensare ad una tragedia di questo tipo, si incontrano davanti alla sede dell’Unicredit, proprio nell’importante strada a due passi da Piazza di Spagna. Giovani, anziani, bambini ed adulti: tutti vivono la stessa sensazione di malessere, tutti tremano al pensiero che la S.S. Lazio 1900 non ci possa essere più. Poi, la svolta. Claudio Lotito salva il club, i laziali festeggiano. Pericolo scampato. Le prime parole dell imprenditore romano lasciano ben sperare: «E’ il giorno più importante della via vita, sono pronto a questa sfida!».
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10) Raccordo Anulare, Roma Nord
I laziali non dimenticano, soprattutto chi era uno di loro. Gabriele Sandri, giovane tifoso della prima squadra della Capitale che ha perso la vita dieci anni fa per mano di un ispettore di polizia, vive nei cuori delle tante persone che hanno avuto sempre un pensiero nei suoi confronti. Morte non è sinonimo di fine, i biancocelesti lo sanno e l’hanno dimostrato. Il ricordo di Gabriele è presente in ognuno di loro, tanto che continuano a scrivere il nome del 26enne romano, anche sui muri. In uno di quelli che costeggia il Grande Raccordo Anulare, in particolare in zona Roma Nord, campeggia un messaggio: «Ultras Lazio. Gabriele con noi». E non potrebbe essere più vero…
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Rocco Fabio Musolino ed Elena Bravetti