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Lazio-Roma, tridenti a confronto: a caccia di sogni e riscatto
La sfida nella sfida: Lazio-Roma sarà decisa soprattutto dalla condizione fisica dei due tridenti offensivi
Attesa, tensione, ricordi e passioni contrastanti. Il Derby della Capitale è alle porte, i tifosi aspettano con ansia questa partita dal 22 luglio, giorno in cui è stato sorteggiato il calendario di Serie A. All’Olimpico andrà in scena una sfida al cardiopalma, vincere è un obbligo per la classifica, per il morale, per la supremazia. La Lazio è, fra le due, la più in forma fisicamente: 9 risultati utili consecutivi, seconda miglior difesa del torneo (14 gol subiti come l’Atalanta, meglio soltanto la Juventus a 12) e squadra che ha perso meno partite (2). La Roma, dal canto suo, possiede l’attacco più prolifico del torneo (33 reti), ma una difesa, priva di Rudiger, che si lascia spesso sorprendere in contropiede. Anche per i biancocelesti è certamente l’attacco il reparto più forte, ma nonostante ciò i ragazzi di mister Inzaghi hanno mostrato equilibrio fra i reparti, soffrendo poco gli avversari nonostante l’assenza di de Vrij. I numeri dunque lasciano presagire una gara dal risultato apertissimo, vista la presenza, in entrambe le fazioni, di elementi in grado di superare il proprio marcatore con enorme facilità.
Immobile vs Dzeko – Duello a distanza fra due attaccanti dal sensibile fiuto del gol. Entrambi lotteranno fino alla fine per ottenere il titolo di capocannoniere del campionato, ma per adesso i numeri sono dalla parte del bosniaco (12 marcature contro le 9 del laziale). Le loro caratteristiche di gioco però sono completamente diverse: il funambolo di Torre Annunziata cerca molto spesso la profondità e crea spazi ai compagni arretrando spesso il proprio baricentro di azione; il giallorosso invece, avendo una stazza perentoria, punta ovviamente sulla forza fisica e sul colpo di testa. Ambedue sono alla ricerca del riscatto, dopo alcune passate stagioni non proprio esaltanti, un gol al derby sarebbe la ciliegina sulla torta.
Felipe Anderson vs Perotti – Gli intoccabili, i fantasisti cui gli allenatore non possono fare a meno. Il brasiliano e l’argentino sono a quota 6 passaggi decisivi in campionato e risultano inoltre essere fra gli assist-man più decisivi del panorama europeo. L’ex Genoa ha sicuramente un rendimento più continuo rispetto alla controparte biancoceleste, ma se il «Pipe» è in giornata, per gli avversari fronteggiarlo è tutt’altro che una passeggiata.
Keita vs Salah – Nessuna difesa ha vita facile con due velocisti del genere in campo. Rispetto agli anni precedenti l’egiziano è migliorato molto nella finalizzazione (già a quota 8 centri), pecca che non gli permetteva di avere l’etichetta del top player. Il senegalese ha tre anni in meno sulla carta d’identità, ha margini di miglioramento che superano di gran lunga quelli del romanista. L’impressionante forza fisica può diventare un’arma letale se mista alla velocità, l’aspetto caratteriale rappresenta la variante del caso. Verità oggettive o sensazioni del momento? Lazio-Roma sarà per molti di loro la prova del nove.