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Lazio, rosa divisa in due: da Luiz Felipe a Nani, chi poteva giocare di più?

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Da Luiz Felipe a Nani, passando per Murgia,Patric e Caicedo: il perchè di questa diffenza di minutaggio coi titolari e chi realmente poteva giocare di più

Simone Inzaghi si affida sempre ai soliti. E’ questa la constatazione rilevata dall’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, convinto che la Lazio abbia una rosa divisa in due parti. Un gruppone di 13-14 calciatori che scende in campo con regolarità e un’altra parte che vede il terreno di gioco con il contagocce. Gli estremi in questo caso sono rappresenti da Luiz Felipe e Nani: il primo inizialmente non era proprio preso in considerazione (tanto che erano stato reintegrato il fuori rosa Mauricio), adesso invece è il sostituto naturale di de Vrij sui cui la società ha puntato per il futuro; il portoghese è la dimostrazione di come il calcio può ribaltare le opinioni. Arrivato come l’acquisto di punta del calciomercato estivo, ha raggiunto un minutaggio che nel complesso può essere stimato in sei match totali. Così è difficile pensare ad una sua conferma.

ROSA SPACCATA – Il campo ha stabilito il suo verdetto e il giudizio è inesorabile. Netta è la differenza tra Alessandro Murgia (quarto centrocampista nelle gerarchie) e i tre tenori titolari (Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic). Così è anche per Felipe Caicedo, mai stato in discussione nel confronto con Immobile. L’unico che può sperare nel rilancio è Patric: lo spagnolo potrebbe salire alla ribalta dopo i recenti infortuni di Marusic e le negative prestazione di Basta, ha sempre fatto bene quando è stato chiamato a dire la sua. E’ uno dei motivi per cui la Lazio ha abbassato la media punti di inizio stagione, il calo è fisiologico. Se dovesse superare il Salisburgo, la squadra di Inzaghi raggiungerebbe il record di 57 gare giocate in una stagione stabilito da Sven Goran Eriksson. Quella però era davvero una banda di fenomeni.

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