2015
Lazio-Samp, Felipe Anderson sfida Eder
Brasiliani al potere, Lazio-Samp è anche questo. Felipe Anderson scatta in pole. Stasera, toccherà a lui rullare sulla destra del tridente della Lazio. Candreva ha smaltito lo stiramento che lo ha fermato per tre gare, ma contro la Sampdoria partirà dalla panchina. C’è il derby all’orizzonte (domenica 11 gennaio), soprattutto però c’è Felipe Anderson al top. «Le ultime prestazioni gli hanno dato maggiore fiducia. Credo abbia ampi margini di miglioramento» ha spiegato il tecnico Pioli. Il ventunenne brasiliano, cresciuto nel Santos all’ombra di Neymar, sta attraversando il suo periodo migliore in biancoceleste. Dicembre è stato il mese d’oro. Contro il Varese, in Coppa Italia, ha rotto il digiuno del gol che durava da un anno (un solo centro in Eurora League a Varsavia). Si è sbloccato anche in campionato, a Parma il colpovittoria, poi la doppietta nel pari di San Siro con l’Inter. In mezzo anche due assist (pro Mauri), nel successo con l’Atalanta. È l’astro nascente della Lazio. Creatività e fiuto del gol: si sta rivelando l’acquisto pregustato nel 2013 quando venne inseguito per 6 mesi e pagato 9 milioni. «Voglio essere importante per la Lazio. Contro la Samp, che è una grande squadra, dobbiamo vincere per mantenere il terzo posto».
In una Sampdoria orfana, ahimè, di Gabbiadini, Mihajlovic punterà forte ancora una volta su Eder, uno dei brasiliani più… italiani del nostro campionato. Sinisa ha annunciato novità («preparo tre sorprese, scommettiamo che non le indovinate in formazione? »), ma Eder rimane una splendida certezza. Soltanto lui e Okaka hanno giocato quest’anno tutte le partite, con il brasiliano rimasto in campo complessivamente per 1.214 minuti (con quattro reti all’attivo, tre in meno dell’ormai ex Gabbiadini), il quarto miglior risultato del gruppo di Sinisa, dietro a Okaka, Palombo e De Silvestri. Di questa Samp, il brasiliano ha visto tutto, visto che a Genova era arrivato nella cupa stagione fra i cadetti, contribuendo poi in maniera determinante alla vittoria nei playoff nel 2012, dopo avere debuttato in maglia blucerchiata in casa del Gubbio. E’ storia di tre stagioni fa, eppure sembra un racconto d’altri tempi.
Gazzetta Dello Sport