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Corapi: «Anderson può diventare un top player. Inzaghi ha reso la mentalità della Lazio vincente»
Sandro Corapi, noto mental coach, ha esaminato l’aspetto psicologico della Lazio e Felipe Anderson
Non può esserci risultato se mente e corpo non sono allineati. Partire dalla testa per arrivare all’obiettivo. Lo sa bene Sandro Corapi, noto mental coach, che più volte ha collaborato con la Lazio per match fondamentali come la finale di Coppa Italia del 2013. A Radio Incontro Olympia ha analizzato così l’aspetto psicologico della squadra, partendo proprio da quella giornata: «Il 26 maggio è figlio di una serie di concomitanze. Un plauso va alla società e a Tare che mi ha chiamato in quel periodo per far dare alla squadre il meglio di sé. Io ho lavorato con tutto lo staff, è il gruppo che ha vinto in quel momento”.
FELIPE ANDERSON – «Anderson ho avuto il piacere di seguirlo in una fase in cui veniva da un infortunio alla caviglia. Abbiamo lavorato sulla sua autostima. Lui è un talento naturale, ma per esprimersi al meglio sia l’aspetto mentale, sia quello fisico che quello tecnico devono essere concomitanti. Felipe è un ragazzo semplice e di una genuinità incredibile. Dal punto di vista umano è dolcissimo. Deve fare quel salto in più per aprirsi al miglioramento sotto l’aspetto mentale. Se riesce a fare questo, può diventare un top player a livello mondiale. Però deve esserci la volontà e la motivazione da parte del calciatore. Luis Alberto? La svolta per lui è arrivata a livello mentale».
LAZIO – «Nelle ultime due stagioni Inzaghi lo ha dimostrato. È mancato quel qualcosina in più ma soprattutto il secondo anno è stato straordinario. Ha cambiato la mentalità di questa squadra e l’ha resa vincente».