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Lazio, Stendardo: «L’Inter non è così superiore, ma attenzione al troppo entusiasmo»
Guglielmo Stendardo, ex difensore della Lazio, ha commentato il momento della squadra di Inzaghi e l’anno che aspetta i biancocelesti
Sulle frequenze di Radiosei, è intervenuto l’ex giocatore della Lazio Guglielmo Stendardo: «Il mio giudizio è assolutamente positivo, la Lazio è cresciuta tanto, soprattutto in difesa. Ha il migliore attacco insieme all’Atalanta. Credo che questa squadra possa puntare in alto. Bisogna fare i complimenti a tutti, partendo dalla società, dal direttore Igli Tare, a Inzaghi che ha saputo plasmare un gruppo di calciatori che ormai gioca a memoria. La differenza rispetto agli anni scorsi sta proprio nell’equilibrio, prende molti meno gol. Spero che il 2020 sia l’anno della consacrazione, lo meritano i tifosi che devono assolutamente riascoltare la ‘musichetta’ della Champions. La Lazio ha grande calciatori, ha tante qualità. Il fatto di doversi giocare la Champions è qualcosa che dovrebbe stimolare ancor di più le motivazioni dei giocatori. I risultati portano entusiasmo, la squadra sarà protagonista fino alla fine».
BRESCIA – «Assenti? Difficili da sostituire, non impossibile. Chi entrerà, darà il massimo. Parolo è un valore aggiunto, bisognerà capire se Cataldi recupererà. Sarà più importante l’aspetto mentale che quello tecnico, credo che la Lazio debba fare molta attenzione. Viene da un periodo in cui ha ricevuto tanti complimenti, tanti sono andati a Formello per festeggiare i propri beniamini. Ma questo entusiasmo, spesso, può diventare una trappola. Inzaghi farà di tutto per rimboccarsi subito le maniche ed entrare nel vivo del campionato. Non bisognerebbe mai staccare quando le cose vanno bene. Mi auguro che, nonostante ci sia stato questo stop, non si perda quello smalto, quella lucidità che abbiamo visto nell’ultimo periodo. Il pericolo potrebbe essere quello di non approcciare la partita come si deve. Se entrerà in campo con la giusta grinta, farà sua la partita».
INTER – «La Lazio è soltanto a sei punti da Inter e Juventus però, rispetto a qualche anno fa, è una squadra che può giocarsela con chiunque. Deve continuare ad avere convinzione, determinazione, consapevolezza della propria forza. Si è accorciato questo gap con la prima della classe. Divario con l’Inter? Non credo ci sia tutto questo divario, l’Inter ha un allenatore che motiva moltissimo i propri calciatori, ha trovato in Lukaku quel terminale offensivo che mancava da qualche anno. Ha un modo di giocare collaudato, con un tecnico che conosce bene il campionato italiano, ma non lo vedo così tanto superiore alla Lazio, dovrà sudarsela fino alla fine per contendere il titolo alla Juventus. Scudetto? La Lazio deve ragionare pensando a se stessa, non precludendosi alcun obiettivo».