Champions League
Lazio, tamponi sotto inchiesta: Immobile, Strakosha e Leiva fermati dall’Uefa
Ieri i tre giocatori biancocelesti non sono partiti per la Russia. Stasera c’è il match con lo Zenit.
Torna la Champions e pure i positivi. O meglio quelli “leggermente”. Il tampone, da amico, torna elemento della discordia. Una situazione che ha spinto la procura della Figc, guidata dal pm Chiné, ad aprire un fascicolo d’inchiesta. Il caso deflagra quando, terminato l’allenamento mattutino, prima della partenza per San Pietroburgo, la Uefa comunica diverse positività risultate dai tamponi fatti lunedì mattina. Sarebbero circa 8 (non tutti giocatori). I nomi che balzano subito all’occhio sono quelli di Immobile, Leiva e Strakosha allenatisi regolarmente con il resto della squadra. Il primo era stato già bloccato dalla Uefa prima della gara contro il Bruges della scorsa settimana, gli altri due, invece, non avevano fatto il test molecolare perché erano influenzati e non facevano parte del gruppo squadra designato per il Belgio. Tutti e tre erano risultati abili e arruolabili per la gara contro il Torino in base ai tamponi fatti dalla stessa Lazio venerdì scorso (i primi due hanno anche giocato e Ciro ha segnato il rigore del 3-3). I test dei biancocelesti vengono processati dal Laboratorio di Avellino di proprietà di Walter Taccone, ex presidente del club irpino. Così si legge sull’edizione odierna de Il Messaggero.