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Lazio-Torino, l’arbitro Marelli: «Quanti sbagli Irrati, è andato in cortocircuito»
L’arbitro Luca Marelli ha analizzato gli episodi da moviola di Lazio-Torino: sono almeno due gli errori grossolani di Irrati
Polemiche arbitrali post Lazio-Torino e non si tratta di un dejavù. Il ds Igli Tare subito dopo la gara ha alzato la voce, dichiarandosi sconcertato (clicca qui per leggere la news) dalla direzione di Massimiliano Irrati. Come un anno fa contro i granata, i biancocelesti si sentono ancora penalizzati e a loro man forte si è aggiunta la moviola dell’arbitro Luca Marelli. Sul proprio blog ha analizzato i momenti salienti della sfida di sabato pomeriggio:
MINUTO 2 – «Ecco il primo episodio da rivedere. Marusic entra in area di rigore e viene affrontato da Ansaldi: proteste per la verità molto contenute. Non c’è assolutamente nulla: Ansaldi devia il pallone in calcio d’angolo e solo successivamente, per normale dinamica, entra in contatto con l’avversario ma senza commettere alcuna irregolarità».
MINUTO 42 – «Il primo errore di Irrati, molto meno lucido del solito. Izzo, ammonito pochi secondi prima per un fallo su Correa, è di nuovo protagonista di un contrasto col medesimo calciatore: Correa salta di netto il difensore del Torino che non trova altra soluzione che frapporsi volontariamente sulla traiettoria dell’avversario. Azione potenzialmente pericolosa, calcio di punizione e cartellino giallo pressoché automatici. La scelta di non fischiare il fallo è conseguenziale al fatto che l’arbitro sapeva che, in caso di sanzione tecnica, avrebbe dovuto espellere il calciatore ammonito trenta secondi prima. Ma questa non è una giustificazione valida: l’errore è chiaro, Izzo doveva abbandonare il terreno di gioco».
MINUTO 45 – «Il Torino conquista un calcio di rigore in seguito ad un contatto tra Belotti e Marusic. Immagine che non chiarisce nulla ma che è utile per ricostruire la decisione: Irrati sta guardando proprio nella direzione di Belotti e Marusic, indicando il dischetto del rigore senza alcuna esitazione. Il rigore c’è? Molto discutibile la scelta: dal mio punto di vista Belotti accentua molto un contatto leggero, traendo in inganno Irrati. D’altro canto è anche poco scaltro Marusic che, appoggiando entrambe le mani sulla schiena di Belotti, si assume un rischio enorme di dover veder fischiato un calcio di rigore. In queste circostanze il VAR non ha alcuna possibilità di intervento (quest’anno come nella scorsa stagione) poiché un contatto c’è, la visuale di Irrati è totalmente libera, l’entità della spinta è rimessa solo ed esclusivamente all’arbitro. Rigore molto generoso».
MINUTO 72 – «Il cortocircuito si concretizza nel secondo tempo. Al minuto 72 Acerbi, sulla sinistra dell’area di porta, cerca di tirare in porta ma viene contrastato da Meité. Questo episodio è certamente più chiaro di quello accaduto nel primo tempo ma la decisione è in senso opposto. Difficile trovare spunti che possano essere di avallo alla scelta di Irrati: Meité è in netto ritardo su Acerbi, lo carica da tergo e, di fatto, ne impedisce il tiro a rete sbilanciandolo palesemente. Anche in questo caso il VAR nulla può, trattandosi di una valutazione soggettiva sul quale non può interferire. Detto ciò, quel che emerge è la differenza con l’episodio del primo tempo: se proprio vogliamo vedere un minimo fallo su Belotti, a maggior ragione non ha senso sorvolare su questo episodio».
MINUTO 85 – «Irrati fischia un fallo a centrocampo (netto), Marusic gli passa vicino e, presumibilmente, lo insulta. Rosso (di cui dobbiamo fidarci, non sapendo che cosa gli abbia detto)».
MINUTO 89 – «Acerbi subisce un fallo ed Irrati fischia assegnando una punizione alla Lazio. Meité arriva nei pressi del difensore della Lazio e lo spintona via. Altro rosso (e leggerezza di Meité, proprio sotto gli occhi dell’arbitro)».