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Lazio Torino, la Corte contro i granata: «Comportamenti furbi, c’è stato profitto»
Nella sentenza della Corte d’Appello – che ha rigettato il ricorso della Lazio – viene evidenziata la condotta anti sportiva del Torino
La sentenza della Corte d’Appello ha stroncato il ricorso della Lazio per il mancato 3-0 assegnato a tavolino, nella gara contro il Torino. Nello stesso dispositivo, però, il Giudice sportivo ha sottolineato come la condotta tenuta dal club granata sia stata poco leale, anzi, volta a trarre dalla vicenda un evidente vantaggio. Di seguito, il passaggio:
«Non vi è dubbio che la Società F.C. Torino S.p.A. abbia tratto profitto dal provvedimento adottato dall’autorità sanitaria torinese, peraltro, su richiesta della stessa Società granata. Al proposito, non può che richiamarsi, ancora una volta, il principio secondo il quale “il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo».
«Tale principio non dovrebbe mai essere vanificato, neppure nella presente situazione di emergenza sanitaria, con comportamenti che, come nel caso della Società F.C. Torino S.p.A., sembrano finalizzati, invece, all’unico fine di ottenere, nelle ipotesi di calciatori risultati positivi al COVID-19, il rinvio della disputa delle gare che potrebbero essere, tranquillamente, disputate, atteso, peraltro, il consistente numero delle rose di calciatori a disposizione delle Società professionistiche. Comportamenti, questi ultimi, improntati ad una sorta di “furbizia” che non sono, in alcun modo, in linea con i principi di lealtà, probità e correttezza che devono, invece, sempre ispirare chi partecipa a competizioni che, sebbene abbiano natura professionistica, riguardano sempre un gioco, o meglio un “giuoco” per ricordare la parola ricompresa nella definizione della Federazione»