Archivio

Lazio, tutti i numeri del 2015: Candreva miglior marcatore, Anderson assist-man

Pubblicato

su

Alla fine di ogni anno si traccia il bilancio: cose negative, positive, dove si è sbagliato, dove si può far meglio e dove invece ci si è sentiti forti, a volte imbattibili. Il 2015 della Lazio racchiude tutte queste caratteristiche, da una partenza con lo sprint, raschiando il fondo per poi a mano a mano risalire, passando per l’euforia della conquista dei preliminari di Champions alla sconfitta in Supercoppa, all’eliminazione dalla Champions, la conquista del primo posto nel girone di Europa League e il passaggio di turno in Coppa Italia e un campionato a tratti irriconoscibile. ? ?

CAMPIONATO, ALTI E BASSI – La Lazio ha disputato in tutto l’anno 53 competizioni collezionando 28 vittorie, 17 sconfitte e 8 pareggi. Una prima parte dell’anno al massimo, con il secondo attacco più forte del campionato, con una difesa che faceva invidia a molti, sarà stato anche per la presenza di de Vrij. Conquistata la Champions si va con la Supercoppa e la sconfitta contro la Juve e i primi segni che qualcosa non va, ma era solo l’inizio della nuova stagione, il caldo, l’estate, le ferie, tanti fattori concomitanti. Eliminazione dalla Champions e di nuovo Europa League dove la Lazio però fa bene e conquista le qualificazioni agli ottavi come testa di serie. Mentre in Europa le cose proseguono bene in Campionato si assiste a una Lazio con numeri che imbarazzerebbero anche la Serie B: niente gioco di squadra, niente divertimento, nessuna idea, una Lazio priva di identità che il tifoso stenta a riconoscere e fa fatica a guardare. 7 partite senza vittorie non sono semplici da digerire e lo si evince anche dai gol subiti: nella prima parte dell’anno la Lazio è riuscita a mantenere la porta inviolata 11 volte, da giugno fino a dicembre solo 6 volte con un totale di 61 gol subiti. Poi c’è la Coppa Italia dove la Lazio fa bene conquistando i quarti di finale, trovando la Juventus, ancora una volta. ??

I NUMERI – 84 i gol segnati e il miglior marcatore dell’anno è Antonio Candreva con 14 reti, seguito da Anderson e Klose. A El pipe va il primato come uomo assist, ben 8 passaggi che hanno permesso ai suoi compagni di andare in gol. Oltre al gioco tante e forse troppe sono state le diatribe di contorno: la fascia di capitano, la partenza di Biglia, la divisione delle curve e lo Stadio vuoto, semideserto a volte spettrale. La contestazione contro il presidente che ormai c’è da parecchi anni, la messa in discussione di Pioli, il caso Morrison. Tutte queste cose sono state in parte spazzate via o messe da parte con la vittoria contro l’Inter, una vittoria per 2-1 che sa di liberazione, di riscatto e di buoni propositi per il 2016. Quello che si auspica per la Lazio del nuovo anno è che sia autentica, che sia lei, che torni ad essere quella che ha fatto sognare un po’ tutti, fatta di giocatori affamati di vittoria e che onorino sempre quella maglia con l’aquila sul petto. 

Alessandra Reatini – Lazionews24.com 

Exit mobile version