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Lazio Udinese, l’insidia è mentale: all’Olimpico solo vittorie nell’era Inzaghi

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Lazio Udinese, l’insidia è mentale: all’Olimpico solo vittorie nell’era Inzaghi

Tra le maggiori insidie della partita di domenica all’ora di pranzo tra Lazio e Udinese ci sarà un fattore mentale, ovvero l’abitudine a battere senza patemi tra le mura amiche l’avversario friulano. Nell’era Inzaghi infatti l’Udinese è sempre stata agevolmente battuta all’Olimpico, dunque per l’11 biancoceleste sarà necessario dimenticare lo score molto positivo degli anni passati. Un po’ quanto non accaduto con la Sampdoria, vittima preferita di Inzaghi da tecnico della Lazio e affrontata con l’atteggiamento sbagliato a Marassi ad inizio campionato, quando i capitolini incapparono in una sonora sconfitta.

A Roma, la Lazio ha sempre fatto registrare il segno 1 con il rivale bianconero. Nel febbraio 2017 la decise un rigore di Immobile al 72’, mentre nel 3-0 del gennaio 2018 furono l’autorete di Samir, la prima gioia all’Olimpico di Luis Nani e la ciliegina di Felipe Anderson a firmare il tabellino. Poi due vittorie consecutive alla Dacia Arena, la prima con le marcature di Immobile e Luis Alberto, la seconda con le prime firme di Acerbi e Correa in maglia laziale. Nell’aprile 2019 furono Caicedo e un autogol di Sandro a spianare la strada al successo contro i friulani comunque più sofferto a livello di prestazione negli ultimi anni. De Paul si fece tra l’altro ipnotizzare dal dischetto da Strakosha ad inizio ripresa. E’ seguito, nel dicembre 2019, un altro successo 3-0, con due penalty trasformati prima da Immobile (che aveva già aperto le danze al 9’) e poi da Luis Alberto (generoso il bomber di Torre Annunziata a lasciare che si incaricasse della battuta il compagno con la numero 10); protagonista nell’occasione anche Correa. L’ultimo successo esterno dei bianconeri risale al settembre 2014, quando fu sufficiente all’Udinese una rete di Thereau al 26’ contro la Lazio di Pioli.

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