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Lazio, Veron: «Sono molto legato alla gente biancoceleste, bello tornare a Roma»
Veron torna a parlare dei suoi anni alla Lazio: l’ex giocatore è intervenuto sulle frequenze di Radio Incontro Olympia
Prima Formello, poi il giro di campo all’Olimpico prima di Lazio-Sassuolo. Veron è tornato a Roma per riabbracciare la sua gente, il popolo che lo ha amato incondizionatamente e lo ha riaccolto con calore. A Radio Incontro Olympia, l’ex giocatore è intervenuto così: «Oggi sono il presidente dell’Estudiantes de la Plata. Noi qui lavoriamo perché siamo tifosi di questa squadra e perché ci fa piacere farlo. Qui non si possono comprare le squadre, le società sono sociali senza finalità di lucro. È piacevole aiutare questo club. Ora sto capendo cosa significa gestire una società».
CRAGNOTTI E MORATTI – «Io in Italia ho avuto la fortuna di avere due presidenti che capivano molto bene il calcio, uno è stato Sergio Cragnotti, l’altro Massimo Moratti. Ultimamente ho avuto l’opportunità di parlare con lui di calcio: una squadra non si fa da un giorno all’altro ma si costruisce col tempo. Sia Cragnotti che Moratti sono stati bravi in questo, hanno avuto la pazienza di costruire e di fare i colpi giusti sul mercato quando necessario. Inoltre erano persone molte vicine ai giocatori. In altre società questo non accadeva. Credo che oggi si pensi più al business che a queste cose. Invece ai miei tempi, oltre ai soldi, c’era una famiglia attorno alle squadre. Con la Lazio forse dovevamo vincere di più rispetto a quello che abbiamo vinto, ma evidentemente doveva andare così».
TORNARE A ROMA – «È stato un piacere tornare a Roma, allo stadio Olimpico. La società è stata gentile ad ospitarmi ed è stato bello anche incontrare Simone Inzaghi e Angelo Peruzzi il giorno prima a Formello. Ancora ho presente l’amore che c’era ai miei tempi per la società. Per come vivono il calcio i tifosi della Lazio sono simili ai tifosi argentini: amano e sostengono calorosamente la propria squadra. Sono sempre stato molto legato alla gente laziale e alla società. Mi fa piacere tornare e rincontrare la gente che lavora ancora lì».