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Lazzari è sempre più un rebus: ma è solo una questione tattica?
Manuel Lazzari è uno dei giocatori meno utilizzati da Maurizio Sarri. Ma si tratta solo di una questione tattica?
12 presenze, di cui 7 da titolare, 677 minuti giocati e un gol, quello della prima giornata di campionato contro l’Empoli. Sono questi i numeri di Manuel Lazzari in questo primo scorcio di stagione. Numeri comunque non di poco conto. Ma, nonostante ciò, intorno all’ex Spal sembra esserci una sorta di caso e di rebus tattico. Infatti Sarri sembra, quantomeno al momento, preferirgli Hysaj e Marusic. Ma quali sono i motivi?
CARATTERISTICHE – Tutto finisce inevitabilmente per legarsi alle caratteristiche dei singoli. Tenendo conto del fatto che il gioco del tecnico biancoceleste porta a preferire un terzino di spinta e uno un po’ più difensivo, le problematiche del 27enne potrebbero essere in primis in fase di copertura. In più di un’occasione infatti Lazzari sembra aver messo in evidenza lacune nel seguire nei movimenti la linea a quattro, nei posizionamenti e anche nel tentare l’anticipo. Insomma, non è certo una novità che il buon Manuel sia principalmente un terzino di spinta. Non a caso, con lui in campo, la Lazio acquisisce una maggiore ampiezza di gioco e trae giovamento dalle sue abilità nelle sovrapposizioni e nel creare superiorità sulle fasce.
EQUILIBRIO – Un altro aspetto che non può essere considerato è quello dell’equilibrio. Ed ecco che il pensiero va inevitabilmente all’altro giocatore più chiacchierato di queste settimane ossia Luis Alberto. Difatti, con due mezzali come lo spagnolo e Milinkovic, occorrono due terzini con caratteristiche maggiormente difensive. E Hysaj e Marusic, sotto questo punto di vista, sembrano dare maggiori garanzie a Sarri. Ovviamente molto si lega anche alle peculiarità dell’avversario e all’andamento della partita. Non a caso l’ex Spal ha principalmente giocato contro squadre chiuse ed è subentrato in situazioni di svantaggio.
SOLUZIONE – La vicenda dunque pare essere principalmente di natura tattica. La sensazione però è che, come detto dallo stesso allenatore della Lazio nelle prime settimane di lavoro e nella conferenza stampa di presentazione, possa essere tutta una questione di tempo e di applicazione. Occorre fare coesistere e incrociare caratteristiche individuali con un’idea di calcio rodata e ben costruita. Le prossime settimane serviranno per l’adattamento e per fare diventare Lazzari l’ennesima freccia dell’arco sarriano. Una freccia che può davvero fare male.