LE PAGELLE di Lazio-Trabzonspor: riecco Biava, Keita spento. Ederson volenteroso ma esce tra i fischi

Berisha 6 – Praticamente zero lavoro da compiere, si limita a qualche uscita alta. Per il resto ordinaria amministrazione.

Cavanda 6 – Parte subito male, con un errore che ricorda tanto quello di Bergamo (ripetuto prontamente nella ripresa). Cresce con il passare dei minuti: bene in fase offensiva e provvidenziale (insolitamente) anche in quella difensivi con alcuni recuperi degni di nota.

Biava 6,5 – Torna in campo dopo tre mesi circa, ma l’inattività non si sente. Anzi. Sempre preciso sul pericolosissimo Paulo Henrique, da sicurezza ad un reparto che fa acqua da tutte le parti. Quanto ci sei mancato.

Novaretti 6 – Il compagno di reparto si prende la scena, il buon vecchio Novaretti si limita a svolgere il compito. Senza infamia e senza lode.

Radu 6 – Rieccolo sulla fascia sinistra dopo il piccolo problema muscolare. Si vede più in fase di spinta, anche se dalla sua parte Adin è un avversario sempre da prendere con le pinze.

Onazi 5 – Schierato al fianco di capitan Ledesma, mostra come al solito problemi in fase d’impostazione, risultando decisamente più utile quando il pallone ce lo avevano i turchi (Dal 65′ Hernanes 5,5 – Si vede solo per una serpentina sulla sinistra).

Ledesma 5,5 – Non è il solito Ledesma quest’anno e lo stiamo vedendo tutti. Prova a mettere ordine ad centrocampo spaccato in due.

Felipe Anderson 5 – Va come al solito a sprazzi: bene con il pallone tra i piedi, male senza. Si divora una grande occasione sul finale di tempo. Sostituito intorno all’ora di gioco. (Dal 59′ Candreva 5,5 – Non incide)

Ederson 5,5 – Si danna l’anima in cerca di palloni giocabili, pressa tutti. Dimostra dunque un grande impegno, ma al momento di passare al sodo gli manca qualcosa. Esce tra i fischi. (Dal 74′ Klose SV)

Keita 5,5 – Decisamente sotto-tono rispetto alle ultime uscite. Si vede pochissimo e si prende sulle spalle pochissime responsabilità.

Floccari 4,5 – Anche lui si vede poco, forse mal servito. È sua l’occasione (forse) più grande del match sul finire del primo tempo, quando di testa manda fuori di un soffio da azione di calcio d’angolo.

Petkovic 4 – Squadra lenta, abulica e senza idee. Altro modulo schierato (4-2-3-1, ndr), ma la musica non cambia. La sensazione è che tutte le parti in causa aspettino un cambio in panchina. Petkovic compreso. E la gente laziale si è stancata.