LE PAGELLE di Napoli-Lazio: Basta non si ferma mai, Felipe sbaglia tutto. Parolo croce e delizia

Marchetti 6,5 – Primo tempo da spettatore non pagante dove è bravo a restare in piedi quando Callejon si presenta da solo contro di lui. Nella ripresa si vede arrivare conclusioni da tutte le parti e rimedia come può. Incolpevole sulle reti di Higuain.

 

Mauricio 6 – Alterna buone cose a momenti di buio totale. La sufficienza però la merita tutta perché non commette errori grossolani.

 

De Vrij 7 – È il migliore della retroguardia, sempre attento e preciso in ogni chiusura. Ha anche il merito di salvare sulla linea una conclusione a botta sicura di Mertens.

 

Gentiletti 6 – Commette l’unico errore in occasione del raddoppio di Higuain, per il resto è preciso sia in difesa che in fase di impostazione. 

 

Basta 7 – Che bellezza quando corre sulla destra. Quella fascia ha un solo padrone dalla nazionalità serbe e i capelli biondi. L’ex Udinese è fondamentale in fase di spinta tanto quanto in difesa, sempre attento e preciso in ogni chiusura. Chiude alla grande una stagione in cui è stato, per rendimento, il miglior giocatore biancoceleste.

 

Cataldi 6,5 – Gioca con personalità i palloni che ha tra i piedi, è utile sia in fase di copertura che in quella di proposizione. Esce stremato (Dall’84’ Onazi 7 – Chiude lui una gara incredibile. L’uomo meno atteso, il gol più importante. Bravo Eddy).

 

Parolo 6 – Parte stranamente con il freno a mano tirato, tra appoggi sbagliati e stop mancati. Sale di tono, come un diesel, fino alla perla che vale lo 0-1 e il decimo gol stagionale: sinistro terra-aria che trova una leggera deviazione di Inler che bacia la traversa e si insacca. Nel secondo tempo compie però due errori horror: prima dà il via all’1-2 del Napoli perdendo palla, poi si becca il doppio giallo che costringe i suoi a giocare per mezz’ora in inferiorità numerica.

 

Lulic 6 – Bocciato nel derby, supera con buoni voti l’esame del San Paolo. Stasera, rispetto a sei giorni fa, gioca qualche metro più avanti, e questo probabilmente conta. Sbaglia sì qualche appoggio semplice, ma non molla mai ed ha il merito di fornire l’assist per il raddoppio di Candreva. Nel secondo tempo commette il fallo da rigore su Maggio, ma le immagini evidenziano come il bosniaco non tocchi il terzino partenopeo (e che la posizione era fuori area).

 

Candreva 7 – Si sacrifica molto, spesso si ritrova a rincorrere Ghoulam fino in difesa. Non mancano però le solite sgroppate offensive e in una di queste, dopo una corsa di 40 metri, arriva il piattone che supera Andujar in uscita. Un motorino inesauribile anche nella ripresa.

 

Djordjevic 6 – Vince il ballottaggio con Klose tornando titolare, causa infortunio, esattamente un girone dopo. Si sacrifica molto in fase di copertura spendendo qualche fallo (da cui rimedierà una sciocca ammonizione) ma anche facendo salire con mestiere la squadra (Dal 77′ Klose 6,5 – Ha una palla buona, la butta dentro).

 

Felipe Anderson 5 – Si vede davvero poco e spesso sbaglia la scelta del passaggio quando ha la strada spianata in contropiede. Nel secondo tempo non ne azzecca una e viene sostituito (Dal 65′ Ledesma 6,5 – Alza il muro, tiene palla. Chiude egregiamente la sua avventura in maglia biancoceleste).

 

All. Pioli 8 – Un voto che ha poco a che fare con la gara di stasera, ma che gli dobbiamo per l’intera stagione. Doveva riportare la Lazio in Europa, l’ha trascinata in Champions League. Doveva riaccendere l’entusiasmo. Ha riportato 50 mila persone allo stadio. Merito di società, giocatori e staff. Ma prima di tutto, merito di Stefano Pioli. Applausi.