2015
Ledesma cuore biancoceleste: “Vorrei sostenere i miei ex compagni e quella maglia che ho indossato per tanti anni. Fascia a Biglia? Chi lo ha fatto deve prendersi le proprie responsabilità”
Torna a parlare Cristian Ledesma e lo fa ai microfoni di 56 Lazio. L’ex centrocampista biancoceleste non ha dimenticato gli anni vissuti nella Capitale: “L’affetto della gente fa sempre piacere. Vorrei sostenere i miei ex compagni e quella maglia che ho indossato per tanti anni. Non farò come alcuni ex calciatori che criticano dopo esser andati via. Quando mi trovo a Roma è sempre strano ormai non fare quello che ho fatto per ben nove anni”. Non nasconde i suoi ricordi Cristian, che parla anche del derby che è sempre più vicino: “La tensione per la stracittadina è sempre molto alta, una partita importantissima e sentita in città. Per fortuna c’è una gara prima che può togliere un po’ di pressione. La sfiducia che c’è prima del derby non conta niente. Ricordo il mio primo derby, quando dovevamo perdere ma invece vincemmo, nonostante ci davano tutti per sfavoriti”. Ora però è iniziato questa nuova avventura al Santos, anche se Ledesma non nasconde il suo vero obiettivo: “In Brasile sto vivendo un’esperienza diversa, ho voglia di tornare in Serie A. La clausola nel contratto è stata inserita per questo motivo, mi manca la famiglia. Io voglio giocare, ho due anni di contratto. Finito il campionato valuteremo con la società”. Capitano per tanti anni, ora la fascia è passata sul braccio di Lucas Biglia e come sempre c’è stata qualche polemica di troppo: “Non posso giudicare, chi ha preso la decisione di eleggere il nuovo capitano deve prendersi le proprie responsabilità. Il dubbio e le indecisioni di inizio stagione non hanno di certo aiutato. Candreva? Ci tiene molto alla maglia. Non so se teneva molto alla fascia e se ci sia rimasto male. Antonio è uno molto solare, scherzoso. So quello che ha sofferto da quando è arrivato alla Lazio. Cataldi? Già ha fatto tanto, questo deve essere l’anno della conferma. Ha le qualità per fare di più, e per poter diventare un grande giocatore. Ora però non bisogna mettergli pressione, va sostenuto e aspettato”.