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Ledesma: «La Lazio ha cambiato molto e quindi Baroni ha bisogno di tempo…»

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Ledesma, l’ex biancoceleste ha rilasciato un intervista parlando della nuova Lazio di Baroni e non solo: ecco cos ha detto

Intervistato ai microfoni di Radio Laziale, Cristian Ledesma ha espresso il suo parere su diversi temi che riguardano la Lazio tra cui la nuova squadra targata Marco Baroni. Ecco cos ha detto

CAMBIO IMPORTANTE – In generale c’è stato un cambio importante e quindi non è mai facile iniziare un cambio generazionale. Ci vuole tempo e pazienza che Roma come piazza non ti da tante volte. Vedo una Lazio verticale, da fuori vedo una squadra che vuole levarsi le scorie di un possesso palla che aveva la squadra di Sarri. Non è facile cambiare quanto appreso da un allenatore ma penso che Baroni stia facendo bene. Mi piace questa idea di calcio dell’allenatore, da tifoso non mi piace sicuramente prendere gol ma quando cerchi di essere verticale purtroppo concedi

ROVELLA – Ha una responsabilità importante perché la Lazio ha fatto una scelta precisa non continuando con Cataldi. La società e l’allenatore hanno grande fiducia in lui, credo che possa giocare a due anche se è molto dispendioso. Penso che possa migliorare, a livello di struttura può soffrire ma dipende anche dall’avversario

RICORDO INDELEBILE – Tutti direbbero il primo gol al derby, o il 26 maggio ma io ho iniziato ad amare questi colori quando sono stato fuori rosa. In quei mesi ho capito qual è lo spirito del tifoso laziale. Se devo scegliere una sola situazione sceglierei questa

CASTELLANOS – Io penso che a livello tattico lui abbia guadagnato con Baroni. Non mi sembra un ragazzo che soffra a livello di personalità. Immobile ha fatto cose grandissime, con un attaccante così è difficile trovare spazio. Quest’anno sta facendo e farà bene, non a caso è stato chiamato anche in Nazionale con l’Argentina. A livello di personalità e di impegno è uno che non tradisce mai

ASCOLI – Mi sto formando per arrivare ad allenare a livelli sempre più alti. Ho finito il corso Uefa pro quest’anno e l’idea è quella di crescere. Questa per me è una bella prova, ti affacci anche alla prima squadra. Bello riuscire a formare giocatori e vederli in prima squadra è un merito e un orgoglio per chi come me si sta affacciando in questo mondo

EX COMPAGNI – Mi ha stupito sicuramente Simone Inzaghi, anche se siamo stati per poco compagni di squadra posso dire che è un “malato di calcio” ma non avrei mai pensato che avrebbe fatto questa carriera da allenatore. Lo stesso Tommaso Rocchi con cui ho vissuto tanti momenti, in quegli anni non avrei nominato lui. Scaloni invece era già predisposto, su di lui avrei scommesso

NUMERO DI GARE – Adesso con tutti i cambi che ci sono e i giocatori che puoi portare in panchina è tutto diverso. Oggi in molti dicono che si gioca tanto ma sono poche le squadre che giocano tanto. Chi arriva sopra ne fa tante ma tutte le altre giocano meno gare e oggi gli allenatori hanno rose più ampie. Io ero felice di giocare tutte quelle partite. Non c’era cosa più bella di giocare tre partite a settimana

GIOVANI – Io ho giocato gli ultimi anni quando sono arrivati i social. Il mondo dei giovani di oggi non è tutto da buttare via, bisogna stargli accanto e aiutarli a gestire tutto quello che c’è attorno. Noi prima oltre alla Play non avevi distrazioni, ora c’è un mondo dietro ai giocatori, sono piccole aziende

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