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Ledesma sul 26 maggio: «Dai nostri sguardi ho capito che avremmo vinto»
Uno degli eroi del 26 maggio, Cristian Ledesma, è tornato a parlare di quella finale memorabile e di un suo ritorno alla Lazio
Salvezza con la Ternana raggiunta per Cristian Ledesma, tornato a gennaio dall’esperienza in Grecia con il Panathinaikos. Il capitano del 26 maggio in questo quarto anniversario ha parlato della storica finale ai microfoni di 1900 Tv: «Nel post vittoria non abbiamo realizzato quello che effettivamente avevamo fatto. Siamo entrati nella storia della Lazio, vivendo qui a Roma me ne sono reso conto. Ripensando a quella finale io me li riporterei tutti. Il ricordo più bello è quello di esserci guardati tutti negli occhi. E dai nostri sguardi io ero certo che quella partita non l’avremmo persa. Ciò che mai dimenticherò di quella giornata è stato l’abbraccio delle nostre famiglie qualche ora prima della gara. Il giocatore più forte che ho incontrato? Il gruppo del Milan quando ha vinto tutto, Kaka, Pirlo, Maldini. Questi sono stati i miei avversari più forti. Petkovic? É stato un tecnico importante perché ha portato un modo di lavorare diverso. Ha portato tranquillità, entusiasmo e ottimismo in un gruppo che doveva fare un’annata impegnativa. È stato un allenatore bravo e importante. Non capisco non lo si nomina spesso quando si parla di questa Coppa. La seconda stagione non è andato bene, ma le colpe vanno ripartite tra tutti i giocatori”.
TERNANA E PALOMBI – Ledesma continua sulla sua esperienza alla Ternana: «Sono stati quattro o cinque mesi di lotta vera e propria. non ho trovato una situazione facile e man mano che andavo avanti era sempre più difficile. Palombi è un ragazzo con la testa. Germoni ha delle qualità importanti, ma deve migliorare qualche atteggiamento. È uno che si scalda subito. Liverani lo paragono a Reja quando è arrivato alla Lazio, è stato bravo a gestire il tutto. Futuro? Mi siederò ad un tavolo e vedremo che cosa la Ternana mi proporrà così deciderò che cosa fare. Un ritorno alla Lazio? Lo spero tanto, il mio sogno è e rimarrà quello di fare qualcosa nel settore giovanile biancoceleste. Più passano i giorni e più quell’ambiente mi manca».