2013
Ledesma, Radu e Mauri: la grinta dei capitani
Un derby non è una sfida come tutte le altre, né per i tifosi né per i giocatori. Lo sanno bene Radu, Ledesma e Mauri, ormai veterani di stracittadine. Ma incontrare i giallorossi in finale di Coppa Italia non era mai capitato. Questo match, in una città come Roma, vale molto più del titolo per cui si gioca. “Avete la possibilità di entrare per sempre nella storia di questo club”, gli è stato ripetuto più volte. Ledesma, il primo grande acquisto dell’era Lotito, ha raggiunto la capitale nel 2006 e con il derby ha molta dimestichezza. L’italo-argentino riesce a rimanere piuttosto calmo nei giorni precedenti il match. Due le reti segnate da lui contro i giallorossi. La prima, nel 2006 con Delio Rossi, è rimasta nel cuore della tifoseria laziale: un bolide di sinistro dai 30 metri sotto l’incrocio dei pali. Radu, che ha raggiunto Ledesma e Mauri due anni dopo, è diventato uno dei prediletti del pubblico biancoazzurro. Questo non solo per le sue soddisfacenti prestazioni, ma anche per la sua grinta, le sue esultanze. Al termine dell’ultimo derby, si è reso protagonista di un coro anti-Roma e per questo è stato deferito dalla Procura Federale. Stefan è diventato un vero e proprio Ultras. Emozioni simili anche per Mauri, divenuto capitano dopo il passaggio di Rocchi all’Inter. Nonostante con ogni probabilità oggi partirà dalla panchina, Stefano è un punto di riferimento per tutto lo spogliatoio ed anche oggi proverà a lasciare il suo contributo, magari giocando una parte del match. Poco male, dato che tutte le volte che è andato in rete nelle stracittadine, la Lazio ha sempre vinto. I tre capitani vogliono alzare la Coppa in cielo. E faranno di tutto per riuscirci.