2013
Scontri Legia-Lazio, molti tifosi ancora bloccati a Varsavia in attesa di giudizio: “La polizia ci ha attaccati!”
AGGIORNAMENTO ORE 11,30 – Sulle pagine dei quotidiani uscite nelle edicole stamattina, vengono riportate molte testimonianze dirette di alcuni tifosi laziali presenti a Varsavia giovedì. Alcune sono sconcertanti, altre dovrebbero far riflettere, tutte però hanno un sapore amaro che sa di sconfitta dello sport e della libertà. Riportiamo qui le parole di Rodolfo, un tifoso coinvolto in quel brutto episodio di Varsavia, direttamente dal quotidiano Il Tempo: “Il corteo dei tifosi biancocelesti è partito molto tranquillo con circa 150 persone al seguito dal centro di Varsavia, la polizia polacca ha iniziato a scortarci quando eravamo nella zona dell’Hard Rock Cafè. Poi è successo qualcosa, qualcuno all’inizio del corteo ha tirato una bottiglia contro una camionetta della polizia. Da lì hanno iniziato a caricare i tifosi della Lazio, soprattutto quelli che guidavano il gruppo. Io per fortuna ero in mezzo al corteo, li abbiamo seguiti ma appena abbiamo girato l’angolo li abbiamo trovati nella via fermati dalla polizia. Erano stesi per terra a faccia in giù e ammanettati. Erano circa settanta o ottanta persone, io sono riuscito a defilarmi, ma ho visto scene terribili. La polizia ha iniziato a picchiarli, ma nessuno aveva coltelli come è stato raccontato dalle forze dell’ordine polacche. Sono arrivato giovedì, ma mi hanno raccontato che i tifosi del Legia Varsavia sono andati sotto l’albergo dei tifosi biancocelesti”. Molti i tifosi romani ancora in carcere: “Sono ancora lì, non sono nemmeno riuscito a sentirli. Hanno passato la notte in cella e verranno processati per direttissima, dovranno pagare una cauzione di 500 euro per essere rilasciati poi le spese per il volo di ritorno. Abbiamo iniziato una raccolta fondi per aiutare chi è a Varsavia”. Altri invece hanno raccontato di come la polizia li abbia trattati non solo in malo modo, ma anche come, in maniera non del tutto professionale, stessero solamente aspettando la scintilla per poter intervenire e reprimere: “Alcuni nostri amici sono nei commissariati, hanno sequestrato loro i telefoni, i genitori chiamano noi. Le perquisizioni sono iniziate alle 17, si sono concluse alle 19. E quando siamo arrivati allo stadio ci hanno perquisito altre due volte, ci hanno fatto il test dell’alcol. Avevano le telecamere, facevano le foto segnaletiche. Con noi c’erano padri e figli, donne e anziani. Siamo arrivati allo stadio a fine primo tempo, dopo aver percorso 5 chilometri a piedi. Non ci hanno messo a disposizione neppure i pullman, volevano farci chiamare i taxi. Abbiamo protestato, parlavano in inglese, abbiamo mantenuto la calma. I poliziotti aspettavano solo la scintilla”. Queste le parole di alcuni tifosi riportate stamane dal Corriere dello Sport.
AGGIORNAMENTO ORE 9.11 30/11 – Come riportato da Il Corriere dello Sport invece, la Lazio non rischia nessuna squalifica dall’Europa League. Scongiurata infatti l’ipotesi di responsabilità oggettiva: arriverà “solamente” una grossa multa.
AGGIORNAMENTO ORE 8.47 30/11 – Secondo quanto riportato da La Stampa, sarebbero 109 i tifosi ancora bloccati a Varsavia con le accuse di danneggiamenti, aggressione alle forze dell’ordine e adunata sediziosa. Per quasi una quarantina le operazioni di rilascio erano già iniziate ieri sera, per un centinaio l’auspicato ritorno a casa passa per un processo per direttissima previsto nelle prossime ore.
AGGIORNAMENTI 19:30 – Novità dalla Polonia circa lo stato di fermo dei 149 tifosi della Lazio: stando a quanto riportato dall’ANSA, è stata rilasciata una trentina di tifosi biancocelesti. “Ci hanno trattato bene, ma abbiamo avuto un po’ di paura. Ci hanno fermato perché cantavamo per strada e ce la siamo cavata con una multa di 50 euro, altrimenti ci saremmo dovuti fare 30 giorni di carcere“, ha raccontato un tifoso telefonicamente.
AGGIORNAMENTO 19:00 – Sconcertanti dichiarazioni da parte di David D’Ario, padre di uno dei 149 tifosi della Lazio, che sono stati fermati ieri a Varsavia prima della sfida di Europa League contro il Legia Varsavia: “Ho sentito per l’ultima volta mio figlio nel tardo pomeriggio ed era spaventato. Mi ha detto che gli stavano togliendo il telefono, che non poteva parlare. L’hanno fermato con altri quattro amici, dicono che hanno commesso un’infrazione, non un reato, ma non ci dicono quale”, ha dichiarato il genitore telefonicamente all’ANSA.
Il genitore ha poi aggiunto: “Mio figlio è pure tifoso della Roma, era andato lì con amici della Lazio per conto loro, per fare una vacanza. Doveva tornare domenica, quindi figuriamoci se commetteva violenze! Ha 24 anni, un live handicap per il quale non sente bene, quindi forse non capisce tutto quello che gli dicono”.
Il racconto agghiacciante è poi proseguito: “Mi ha raccontato che stavano andando dall’albergo allo stadio quando sono stati avvicinati dai poliziotti, che li hanno circondati, fermati e tenuti in strada per ore per poi essere portati in commissariato. Non li hanno ammanettati, ma hanno fatto loro foto segnaletiche, come dei criminali. Non sappiamo di cosa li accusano, né quando saranno portati davanti ad un giudice. Potrebbero far sapere qualcosa almeno a noi genitori”.
AGGIORNAMENTO ORE 17.15 – Mentre lo Stato italiano resta a guardare, sono i tifosi stessi della Lazio ad adoperarsi per aiutare i loro fratelli arrestati in Polonia. Come annunciato da RadioSei, è iniziata una raccolta di fondi per consentire ad i tifosi fermi in stato d’arresto in Polonia, di tornare in Italia. Chiunque voglia unirsi, potrà già da stasera lasciare il proprio contributo presso il ristorante ‘Da Gasperino er…”, situato in via Nocera Umbra 200 (zona Appio Tuscolano, metro Furio Camillo).
AGGIORNAMENTO ORE 16.35 – La stampa polacca attacca i tifosi della Lazio. Il quotidiano ‘Gazeta Wyborczà’ ha intitolato con un “La rissa degli hooligan da Roma” l’accaduto, mentre il giornale sportivo ‘Przegld sportowy’ etichetta i tifosi biancocelesti come “pseudotifosi”. Lo stesso quotidiano ha pubblicato anche una dichiarazione del presidente della Federcalcio polacca Zbigniew Boniek: “Una soluzione del genere (vietare le trasferte dei tifosi ospiti in Polonia, ndr) non sarebbe giusta e non risolverebbe il problema”.
AGGIORNAMENTO ORE 16.25 29/11 – Ai microfoni di RadioSei sulla questione tifosi in Polonia è intervenuto anche Andrea Lepore, funzionario all’ambasciata italiana a Varsavia, il quale ha dichiarato: “Questa mattina sono cominciate le udienze, sia sui casi di imputazione più pesanti che più leggeri. Sono stati già effettuati dei rilasci. La magistratura ha sotto esame casi diversi, tra chi si era reso protagonista di episodi più gravi e chi invece – come hanno detto le forze dell’ordine – ‘è stato trattenuto e fermato a titolo preventivo’. Noi abbiamo un nostro funzionario permanentemente presso la Questura di Varsavia per monitorare la situazione”.
Sono tante le famiglie che ricercano novità sulla situazione dei propri figli e parenti. L’invito del diplomatico italiano è di mantenere assoluta calma: “Vorrei mandare un messaggio di serenità alle famiglie. I ragazzi sono trattati bene, alcuni sono spaventati e disorientati, ma vengono nutriti e c’è assistenza medica per chi ne avesse bisogno. Non bisogna preoccuparsi ma avere giusto un po’ di pazienza. Nel caso bisogna essere pronti a inviare del denaro per il pagamento eventuale di una multa: molti saranno rilasciati ma dovranno pagare una sanzione, per poter poi riottenere i documenti e tornare in Italia. Entro domenica o lunedì la cosa dovrebbe risolversi, l’Ambasciata ha disposto un turno di emergenza per sabato e domenica per seguire tutto. Consiglio di visitare il sito dell’ambasciata”. Sulla vicenda in sé, Lepore stesso ha espresso stupore: “E’ una situazione molto strana, ma deve essere considerata nell’ottica inquadrata dalla polizia polacca. Hanno parlato di un’azione preventiva, ma piuttosto “decisa” e non aggiungo alro: il fermo di così tante persone non è una cosa da poco. Bisogna tenere in conto che nulla sarebbe successo se non ci fossero state scintille. L’evoluzione comunque è molto positiva rispetto a stamane, alcuni casi possono rivelarsi difficili da trattare, ma il resto dovrebbe risolversi senza particolari drammi. Il condizionale è comunque d’obbligo in questi casi. Il messaggio deve essere quello di mantenere la serenità, la Polonia è un paese civile“.
AGGIORNAMENTO ORE 15.22 29/11 – “Le immagini che arrivano da Varsavia in merito ai tifosi della Lazio sono molto preoccupanti. Si vedono tifosi sdraiati con la faccia terra, alcuni dei quali con le mani legate. Il dg della Lazio Tare ha dichiarato che i tifosi non hanno fatto nulla, anzi, la società aveva chiesto di scortarli fino allo stadio, quindi è bene verificare il comportamento tenuto dalla polizia polacca e fare luce sulla vicenda, non vorremmo che si stessero perpetrando dei soprusi ai danni dei tifosi biancocelesti”. Questo quanto dichiara Federico Rocca dirigente romano di Fdi: “Mi auguro che l’Ambasciata d’Italia in Polonia possa garantire assistenza e supporto ai tifosi e garantire il loro immediato rimpatrio. Se ci sono delle responsabilità o sono stati commessi dei reati è giusto perseguirli, ma da una prima ricostruzione sembrerebbe che sin da subito l’atteggiamento tenuto dalla polizia polacca sia stato violento e repressivo. Questo ci deve far riflettere quando orde di hooligans stranieri arrivano nelle nostre città dando vita a incidenti e disordini, così come fatto dai tifosi del Legia Varsavia all’andata, ogni volta però a finire sotto accusa sui media europei sono le forze di polizia italiane. Esigiamo chiarezza e rispetto per i nostri connazionali”, riporta Omniroma.
AGGIORNAMENTO ORE 13.27 29/11 – Ai microfoni di SkySport è intervenuto l’ambasciatore italiano in Polonia Riccardo Guariglia.
AGGIORNAMENTO ORE 11.46 29/11 – “Sarebbero 149 le persone arrestate prima della partita di ieri tra Legia Varsavia – Lazio, in seguito all’aggressione da parte dei tifosi italiani contro gli agenti con pietre , pali e cassonetti . I detenuti sono stati portati immediatamente alle diverse centrali di polizia. Oggi saranno redatti gli atti processuali. Come emerge dagli accertamenti, appena dopo le 16.00, un gruppo di tifosi della Lazio, venuti nella capitale per sostenere la propria squadra, è uscito da uno dei locali nel centro della città. Oltre un centinaio di persone sono scese in strada per dirigersi verso lo stadio . In quel momento i teppisti hanno attaccato gli uomini della polizia, bersagliando ufficiali e auto con pietre, pali e cassonetti . Per rendere più difficile l’identificazione, alcuni hanno indossato un passamontagna . A quel punto gli agenti sono entrati in azione, arrestando un totale di 149 persone ( la maggior parte italiani). Molti di loro erano ubriachi e avevano con loro oggetti pericolosi, tra cui coltelli e tirapugni. I detenuti sono stati portati immediatamente alle unità di polizia. I capi di imputazione sono aggressione a pubblico ufficiale, resistenza e disturbo dell’ordine pubblico. La natura ultima delle accuse, però, sarà confermata dopo le odierne attività processuali. Durante gli incidenti nessuno è rimasto ferito. Distrutta solo un’auto della polizia”, questo l’aggiornamento che si legge sul sito della polizia polacca.
AGGIORNAMENTO ORE 23.58 – Una giornata particolare per i circa 700 tifosi biancocelesti che avevano raggiunto Varsavia per sostenere la squadra, ma si sono ritrovati a fronteggiare cariche della polizia polacca e agguati da parte dei tifosi del Legia. Secondo quanto riportato da Repubblica.it, il bilancio di questa giornata è da bollino rosso: sono 180 le persone fermate nel pre-partita (oltre le 17 di stamattina), 60 sono già stati liberati, mentre 120 verrano processati per direttissima domani mattina. La motivazione delle forze dell’ordine è che molti tifosi avevano il passamontagna e la legge polacca non transige su questo.
AGGIORNAMENTO ORE 22.45 – Secondo quanto rivelato da SkySport il bilancio degli scontri avvenuti prima dell’inizio di Legia-Lazio sarebbe più grave del previsto. Ecco il resoconto completo dell’accaduto: quasi tutti i tifosi presenti a Varsavia (circa 700) si erano dati appuntamento al centro della città per essere scortati allo stadio, ma un gruppo di 200 persone durante il tragitto si sarebbe allontanato lanciando bottiglie contro gli stessi agenti. La società biancoceleste invece ribadisce che i fermi erano preventivi. Alla fine solo 200 supporter capitolini sono riusciti a entrare nella Pepsi Arena. Alcuni dei tifosi fermati invece sono stati rilasciati già tra il primo e il secondo tempo, mentre gli altri verranno rilasciati nelle prossime ore grazie al lavoro dell’ambasciata italiana. A questo punto, visti anche gli eventi della notte scorsa, la domanda sorge spontanea: la Lazio rischia una nuova squalifica? Per il momento non filtrano indiscrezioni dall’UEFA e solo nei prossimi giorni si saprà di più.
AGGIORNAMENTO ORE 21.51 – Molti dei tifosi biancocelesti fermati dalla polizia locale prima dell’inizio della gara sono stati già rilasciati. Tra stasera e domani, grazie anche al lavoro dell’ambasciata italiana, dovrebbero essere rilasciati anche i restanti tifosi.
AGGIORNAMENTO ORE 18.30 – Sarebbero fra centodieci e centoventi i fermi operati dalla Polizia di Versavia. A scatenare l’avvio ai fermi da parte delle forze dell’ordine sarebbe stato un lancio di sassi dei tifosi del Legia in direzione delle celeri della Polizia, mentre i supporters biancocelesti si stavano avviando verso la Pepsi Arena.
AGGIORNAMENTO ORE 14.55 – Stando a quanto arriva dalla Polonia, uno sparuto gruppetto tifosi biancocelesti sarebbe stato oggetto di un agguato da parte di supporters polacchi. I tifosi del legia avrebbero seguito i laziali fino all’albergo dove gli italiani sarebbero stati difesi dai connazionali. Sul posto è arrivata poi la polizia locale che ha ispezionato le camere e ha portato in carcere tutti gli altri laziali. Il personale dell’hotel avrebbe perciò testimoniato a favore del gruppo di laziali, che dovrebbe essere rilasciato interamente.
AGGIORNAMENTO ORE 13.57 – Secondo quanto riportato da Repubblica.it, sarebbero diciassette i tifosi biancocelesti fermati dalla polizia polacca. Nelle prossime ore saranno processati per direttissima e oggi stesso saranno espulsi dalla Polonia.
Questa notte, verso le 5 di mattina, alcuni tifosi in una zona vicino al centro di Varsavia sarebbero venuti a contatto. La polizia locale avrebbe fermato una decina di persone con l’accusa di presunta dentizione di armi contundenti. I tifosi coinvolti sono in stato di fermo e verranno giudicati nelle prossime ore. Massima allerta anche in vista della partita di stasera. Già in occasione della gara d’andata i tifosi polacchi creano diversi problemi nella Capitale.