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Leiva: «Derby? Può decidere un episodio. Alla Roma toglierei Dzeko. Su Inzaghi…»

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A qualche giorno dal derby, Lucas Leiva ha concesso un lunga intervista ai giornalisti del Corriere dello Sport

Corre, lotta, imposta: Lucas Leiva – arrivato nella sessione di mercato estiva – non ha fatto rimpiangere il suo predecessore, al punto da diventare uno dei perni fondamentali dello scacchiere di Inzaghi. ‘Titolarissimo’ nel derby, l’ex Liverpool ha rilasciato una lunga intervista al ‘Corriere dello Sport’. Ecco qualche estratto: «Il mio arrivo alla Lazio? Quando mi ha chiamato l’agente e mi ha prospettato la possibilità di venire alla Lazio ci ho pensato molto bene. Dopo dieci anni a Liverpool, avevo bisogno di una nuova sfida e la Lazio, il campionato italiano, la città di Roma, erano tutti fattori molto positivi per decidere di venire qui a giocare. Ha influito anche la stagione passata, è stata positiva per la Lazio e l’opportunità di giocare in Europa League mi ha convinto in modo definitivo. Ho capito quanto fosse importante per me accettare la proposta».

INTERESSE – «Diciamo a giugno, ero in vacanza, ma il mio procuratore mi ha spiegato anche che bisognava aspettare. La situazione di Biglia era ancora aperta, anche io volevo tornare al Liverpool e parlare con loro. Ho avuto ai Reds una relazione sempre molto buona in questi dieci anni, non mi hanno ostacolato o creato problemi».

DERBY«Il primo pensiero? Vincere. Lo so, è una partita diversa, perché si tratta di un
derby, ma noi calciatori dobbiamo comportarci e fare quello che è stato fatto nelle altre partite. E’ una sfida importante di campionato, assegna tre punti, certamente per i tifosi ha un significato differente, ma in campo dobbiamo fare lo stesso come tutte le scorse settimane. Si affrontano due squadre molto forti, può decidere un episodio».

INIZIO STAGIONE – «Nel calcio è sempre difficile fare un pronostico, perché una partita può cambiare tutto. Certo dopo la Supercoppa le cose sono cambiate, abbiamo vinto un trofeo e questo successo con la Juve ci ha trasmesso molta fiducia per continuare a lavorare con intensità, ma tutte le settimane sono importanti. Credo che mai di debba pensare che è già sufficiente quanto hai realizzato. Si può fare sempre meglio, ma sicuramente questo inizio di stagione per me e per la Lazio è stato un buon inizio».

BIGLIA – «Responsabilità di sostituire Biglia? No, non lo conoscevo. Era il capitano della Lazio, ha fatto quattro anni qui molto bene, è un nazionale argentino, un grande giocatore ma non lo conoscevo e dunque non mi ha dato alcuna pressione. Sono qui per il mio lavoro senza paragoni, tutti i calciatori sono diversi, sono venuto qui per giocare e aiutare la Lazio. Sono stato rapido ad inserirmi perché la squadra era già formata, quasi tutti si conoscevano già. Sarebbe stato diverso se fossi arrivato in una squadra con 8-9-10 giocatori nuovi. Mi sono inserito in un sistema di gioco organizzato, dovevo solo capire cosa voleva il mister e mettere le mie caratteristiche sul campo».

ROMA – «Alla Roma toglierei Dzeko. Ho giocato contro di lui molte volte a Liverpool. E’ molto bravo, alto, forte fisicamente, ma possiede tante qualità tecniche, calcia con i due piedi, mi piace molto».

UOMO DERBY – «Difficile indicarne uno. Se faccio il nome di un mio compagno, voi siete contenti ma io non lo sto aiutando, gli metto troppa pressione, non abbiamo bisogno di questo. La forza della Lazio sta nella squadra».

IMMOBILE – «Eliminazione Italia? Dopo un giorno non puoi essere felice, è normale. Ma dopo due o tre giorni devi ripartire e resettare, capita a ogni giocatore e in qualsiasi caso, sia se vinci una partita, sia se perdi. Sono sicuro che Ciro domani starà con la mente tranquilla per giocare un grande derby».

LUIS ALBERTO – «E’ sempre stato molto bravo, possiede grandi qualità tecniche, molto elegante, un giocatore raffinato però nel Liverpool non giocava tanto, era giovane. Mi allenavo con lui tutta la settimana e si vedevano le sue potenzialità, è stato in Spagna e ha fatto bene, l’anno scorso al primo anno di Lazio non ha giocato tanto, ma sta andando molto bene. Mi aspetto che continui così».

OBIETTIVO – «Lo lascio dire ai giornalisti e ai tifosi dove potrà arrivare la Lazio, noi proviamo a giocare tutte le partite per vincere. Ad aprile potremo capire quale può essere il nostro obiettivo, adesso è troppo presto per indicarlo».

INZAGHI – «E’ un tecnico perfezionista, vuole che tutte le piccole cose si facciano meglio, questo è importante per una squadra. Sa stare vicino ai giocatore, tiene sempre una buona relazione con il gruppo e sul campo riesce a usare al meglio le caratteristiche dei suoi giocatori. Non ti chiede mai una cosa che non sia nelle tue caratteristiche. Sfrutta le qualità migliori della squadra».

 

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