2013

Lettera a Chinaglia: “Finalmente sei qui con noi”

Pubblicato

su

Hanno voluto accoglierlo simbolicamente con una lettera: un abbraccio sentito quello di Pino Wilson, Felice Pulici, Sergio Petrelli, Mario Facco, Gigi Martini, Giancarlo Oddi, Franco Nanni, Renzo Garlaschelli, Vincenzo D’amico, Pierpaolo Manservisi, Avelino Moriggi, Franco Tripodi, Fausto Inselvini, che hanno messo nero su bianco i loro pensieri e le loro emozioni per condividerle con lui, Giorgio Chinaglia. Di seguito, dunque, vi riportiamo la lettera per Long John, pubblicata stamane da “Il Tempo”.

«Pronto, ciao sono Pino, allora tutto a posto? Sono qui con Giancarlo e il resto della banda, domani è il grande giorno.

Pensa, Gio’, ne stavo parlando con tutti, tra 24 ore possiamo entrare nella leggenda, i primi a vincere uno scudetto con la maglia biancoceleste, orgoglio e amore di tutto il popolo laziale. Giorgio, sarà difficile, più che altro per la tensione e ovviamente per la pressione ambientale, però mi conforta che tecnicamente siamo più forti. Tu che dici, che ne pensi? Certo, hai ragione, lo stadio sarà pieno, 80.000 persone si sentono, ma sì non dovremmo avere problemi.

Che cosa hai detto ci pensa il numero 9? Senti Giancarlo: a Giò ma va a quel paese, Giò? Non ti sento,non ho capito quello che hai detto, del resto stai in capo al mondo, ah sì, mi chiedi se sono arrivati tutti? Sì Giò quelli che stanno qui ovvio sono già in albergo, mentre Tommaso, Gigi, Luigi, Luciano, Renato, Umberto, Mario, Bob e Nanni Gilardoni, credo, arriveranno nel pomeriggio. Sì Giò, tutti carichi sicuro, tranquillo.

La formazione? Se non la sai tu, scherzo ovvio, la formazione è sempre la stessa a meno che Tommaso non dia i numeri. Certo che soddisfazione Giò non eravamo nessuno e a distanza di pochi anni forse, ma sì, domani Campioni d’Italia per la prima volta nella storia della Lazio.

Oh Giò? Ci pensi,Tommaso con la solita giacchettella portafortuna, noi capelloni e sì tutto porta bene, alla ribalta del calcio italiano, noi na’ banda di sciamannati…. Sei contento per la nostra gente? Sì hai ragione,ne parlavo con Giancarlo, pensa la fierezza e l’orgoglio di tutti i nostri tifosi. Me li immagino allo stadio domani, bandiere biancocelesti al vento, secondo me record di spettatori. Umberto il presidente,appena arriva, chiederà quanto abbiamo incassato,e il povero Angelini a fare i conti. Giò… Giò non ti sento, sti cavolo di telefonini…..no, no, no stavo a sognà, me so svegliato mi scendono le lacrime come na fontanella meno male che domani arrivi, sei a casa tua.

Bentornato Giò, finalmente a casa, nella tua casa, accanto a Tommaso: oh, non rompergli le scatole, il Maestro, quello vero, comincia ad avere 90 anni, se proprio te devi sfogare, fallo con Patrizia e Maurizio. Famo i seri Giò è una magra consolazione, eppure siamo contenti è un giorno gioioso perché sei tornato da noi, sei tornato dove sicuramente ti trovi a tuo agio.

Noi del ’74 e non solo, perché ci sono Bruno, Massimo, Michele e tanti altri, domani saremo presenti con tutto il popolo laziale, per celebrare il Mito, forse è meglio che dica il Mito n.2, il primo, lo sai è Silvio Piola. Ci manchi Giò, è passato oltre un anno, eppure siamo ancora increduli ancora oggi ci chiediamo con Giancarlo: dove abbiamo sbagliato, dovevamo starti più vicino, avremmo dovuto consigliarti meglio? Boh, Giò ora sei con noi, con tutta la gente laziale, bella gente, come sempre hai detto. Ogni tanto o meglio ogni spesso, ti verremo a trovare, parleremo del più e del meno però non di calcio, poco ci capisci, e ci sembrerà che nulla sia cambiato da quel lontano, ma vicinissimo 12 maggio 1974. A proposito, per te è più facile, devi dire a tutti che l’anno prossimo faremo una grande festa per il 40 anno del nostro scudetto ovviamente all’Olimpico. Preparatevi dovemo fa’ una bella figura.

ciao Giò
ti vogliamo bene»

Exit mobile version