2015
Lippi: “Sono stato due volte vicino alla panchina della Lazio. Scudetto? I biancocelesti hanno il dovere di crederci”
E’ intervenuto sulle frequenze 88.100 di Elleradio, all’interno della trasmissione, “I Laziali Sono Qua”, IL C.T. Campione del mondo nel 2006, Marcelli Lippi.
L’allenatore viareggino, inizia il suo intervento, esprimendo con un pensiero sul campionato:”Dopo anni di dominio della Juventus, che aveva facilmente preso il largo nelle precedenti stagioni, quest’anno ci sono tante squadre in grado di poter puntare al vertice e c’è un grande equilibrio, il che rende il torneo molto appassionante. Ci sono stati anche recuperi importanti nelle ultime giornate da parte delle grandi squadre, con la stessa Juventus che sta risalendo grazie al recupero di Khedira e Marchisio e la Lazio che si è rilanciata fino al secondo posto. Mancano ancora tantissime giornate da affrontare e la situazione è più che mai aperta. A due punti dal primo posto, anche la Lazio ha il dovere di pensare allo Scudetto“. Poi parla di Marchetti e Candreva, convocati da lui nell’Italia post-Mondiale:”Marchetti è un ottimo portiere. Avevo avuto modo di dargli fiducia nel Mondiale del 2010 per l’infortunio di Buffon. Anche se al momento non è nel giro della Nazionale, lo ritengo un portiere molto affidabile. Ricordo che ai tempi chiamai anche Candreva che allora giocava nel Livorno. Ero convintissimo delle sue qualità e sono felice che le abbia dimostrate in biancoceleste“. “Pioli? Mi piace molto, è un tecnico che racchiude tutte le caratteristiche che io ritengo indispensabili in un allenatore. Non mi sembra fissato sui moduli, è una persona concreta e pacata che trasmette serenità e che crede moltissimo nei frutti del lavoro“. Infine una curiosità, sulla possibilità in passato di allenare la Lazio: “Sono stato vicino alla Lazio sia ai tempi di Cragnotti, sia ai tempi di Lotito. Con Cragnotti venni a Roma, passammo una serata insieme, ma lui tentennò e alla fine mi accordai con l’Inter. Con l’attuale presidente ci fu un contatto concreto poco prima della mia avventura cinese. Mi ero già accordato col Guangzhou e non me la sentii di venir meno alla parola data, ma fosse stato per Lotito e senza l’intesa coi cinesi, sarei approdato alla Lazio“.