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Rivivi la diretta – Diaconale nuovo resp. comunicazione: «Compito impegnativo e affascinante. Dobbiamo creare nuovo clima attorno alla squadra»
Un po’ a sorpresa Claudio Lotito ha deciso di sostituire il responsabile della comunicazione Stefano De Martino che da oggi sino al 2018 si occuperà soltanto del magazine, della radio e del canale ufficiale della società. Al suo posto il patron laziale ha scelto l’ex membro del consiglio d’amministrazione della Rai Arturo Diaconale, presentato alla stampa subito dopo Ciro Immobile.
Lotito: “E’ in atto una ristrutturazione della società funzionale alla crescita organizzativa che deve avere autorevolezza e professionalità. Arturo Diaconale, mio amico dal 1988, è la testimonianza della ricerca assoluta delle qualità morali e professionali che la Lazio cerca,senza scalfire quanto fatto finore. Questa società non aveva nulla: niente radio, televisione e rivista ufficiale. Questo è stato fatto grazie alla società e a Stefano De Martino. Ognuno deve ricoprire i propri ruoli per far crescere la società e creare una comunicazione più rispondente alla verità. Abbiamo fatto tante cose ma di questa società vengono rappresentate solo cose negative. Significa che nella comunicazione qualcosa non va. Io voglio creare una stagione nuova con una nuova interlocuzione. E se le cose non vengono fatte bene le critiche saranno giuste.Tutto quello che noi abbiamo è stato messo in piedi da Stefano De Martino che continuerà nella sua opera. Diaconale è la persona giusta per una stagione nuova con una comunicazione basata sul dialogo, sul rispetto dei ruoli. Cambia il sistema di gestire, iniziamo da capo. De Martino si occupa della radio, della tv e del giornale. Diaconale è il responsabile della comunicazione e il nostro portavoce”.
Diaconale: “Ringrazio il presidente per la fiducia e per la manifestazione di stima nei miei confronti. Lo ringrazio per un altro aspetto perché dà l’opportunità ad un tifoso della Lazio di occuparsi della comunicazione, un doppio ringraziamento che faccio a Lotito. Non avrei mai sognato da quando ho cominciato a tifare Lazio di poter svolgere una funzione di questo genere. Io sono una persona di principi e dialogo. Credo in alcuni valori ma credo soprattutto nella possibilità di dialogare con tutti confrontandomi con tutti senza pregiudizi, pretendendo la stessa lealità e rispetto che manifesto agli altri. Il compito che mi affida il presidente è impegnativo e affascinante. Dobbiamo creare nuovo clima attorno alla squadra e anche attorno alla sua immagina (di Lotito, ndr).
Lotito è un presidente che sta qua e che negli ultimi 12 anni ha fatto la storia della Lazio nel bene e nel male. Se noi ricreiamo un certo clima di amore intorno alla Lazio, ho letto le dichiarazione di uno dei capi della Nord e quelle parole le ho apprezzate. Senza il ritorno allo stadio il tifoso perde amalgama tra loro, perché lo stadio dà senso alla comunità. Se io posso contribuire a fare questo ho raggiunto una parte degli obiettivi che il presidente mi ha dato. Cominceremo un percoso che sarà importante. La squadra che il presidente sta costruendo è una squadra importante. Peruzzi è una persona di grande carisma e personalità che sarà utilissimo in questo contesto”.
Che cosa è la lazialità per lei e come andrà comunicata?
“La Lazialità è una storia, una tradizione. Sono le emozioni, i sentimenti che uno si porta da bambino. La lazialità e aver assistio ad una partita, Padova-Lazio, e aver visto esultare un ragazzino al gol di Selmosson.Questo lo dobbiamo recuperare. Bisogna andare allo stadio in un clima gioioso, a me dà fastidio vivere in un clima di tensione. Il gioco del calcio deve essere vissuto in maniera diversa. La lazialità nella mia infanzia era uno spirito un po’ aristocratico. La Lazio veniva considerata la squadra dei signorini, noi siamo sempre stati più educati e mi piaceva perché era un tratto distintivo. Dobbiamo smontare i pregiudizi che ci sono. E’ un lavoro da fare insieme, dobbiamo recuperare il rapporto con la città”.
A Lotito: è disposto a farsi guidare da Diaconale?
(Risponde Diaconale) “Ognuno ha un proprio carattere. Non posso pensare di poter interferire in qualche modo sul carattere di un personaggio così poliedrico come Lotito. Non mi permetterà mai di imporre o chiedere a Lotito quelle che voglio io. Cercherò di suggerirgli delle cose, come una maggiore comprensione. Io considero Lotito vulcanico e intelligente”.
Prima telefonata?
“Il presidente mi ha chiamato il 25 luglio durante il consiglio d’amministrazione della Rai. Mi ha proposto quest’incarico, abbiamo discusso e adesso siamo qui… “.
Domanda a Lotito: Come ha accolto il comunicato della Nord?
“Dobbiamo riportare la normalità. Ho scritto un editoriale su questo dove ho detto che i risultati si ottengono solo grazie a tutti i componenti: società, calciatori, staff tecnico e tifoseria. Con unione di intenti si possono ottenere determinati risultati. Le esperienze con la Nazionale mi hanno confermato tutto questo. I giocatori risentono delle pressioni ambientali che possono essere positive o negative. Se io devo scegliere la legalità e il consenso io sceglierò sempre la legalità. Dobbiamo lavorare per questo risultato. Quando ho portato Peruzzi in giro per Formello è rimasto sbalordito. Al di là di Lotito si stanno creando degli alibi emozionali che creano un danno alla lazialità. Vorrei essere giudicato per quello che faccio. A Roma vengo considerato come un delinquente che toglie i sogni ai tifosi. Ieri sono stato nel centro sportivo a lavorare per la Lazio, questo non viene riconosciuto. Insieme a De Maritino abbiamo costruito tante cose: abbiamo aperto una radio, una tv di qualità, una rivista. Vogliamo dare ai tifosi degli strumenti per essere partecipi. Abbiamo una catena di negozi e stiamo allestendo anche un negozio nel centro commerciale di Roma Est. Cerchiamo di mettere i laziali nelle condizioni di essere vicini alla squadra. Abbiamo un pullman di nostra proprietà. Noi non vogliamo curare soltanto il risultato ma anche la ricchezza umana. Oggi manca il coinvolgimento emotivo, è cambiata la mentalità dei tifosi. Con la nuova Comunicazione vogliamo riportare entusiasmo, la Lazio oggi è autonoma, libera e indipendente. Ripartiamo insieme, valorizziamo quello che siamo o rischiamo di perdere tutto quello che abbiamo costruito in più di 100 anni di storia. L’interesse del club viene prima di tutto. Se non esiste il club non esistono le altre componenti. Abbiamo fatto sforzi notevoli per salvare la nostra identità”.
Infine Diaconale chiude la conferenza: “Cerchiamo di rilanciare lo stile Lazio e di recuperare il rapporto con la comunità. Ci sono le condizioni per poterlo fare… grazie”