2013
Rivivi la diretta – Conferenza, Petkovic: “Sono sereno”. Ledesma: “I risultati arriveranno col lavoro”
Domani sera la Lazio sarà impegnata a Cipro contro i padroni di casa dell’Apollon Limassol. I biancocelesti attraversano un momento delicato dopo la sconfitta di Bergamo in campionato contro l’Atalanta. Smentita la notizia delle dimissioni di Petkovic, la squadra deve adesso ricompattarsi e fare risultato già nella trasferta ellenica, per arrivare con più serenità al prossimo impegno in campionato di domenica, quando all’Olimpico arriverà il Cagliari.
Alle 16:30 (17:30 locali) partirà la conferenza stampa di Vladimir Petkovic, che sarà accompagnato da Cristian Daniel Ledesma. Segui con noi la diretta scritta della conferenza. Ecco le risposte del mister:
La partita di domani è molto importante dopo la sconfitta di Bergamo, che Lazio dobbiamo aspettarci?
“La migliore Lazio che può andare in campo. Non dobbiamo snobbare gli avverarsi, che hanno eliminato il Nizza. Noi siamo qui per dimostrare la nostra forza e migliorare i nostri risultati. Ci è mancata un po’ di fortuna, ma non sono preoccupato”.
Settimana particolare per lei dopo le presunte dimissioni, che momento vive? si sente sotto pressione?
“No, mi sento bene, so cosa sto dando e come stiamo lavorando. E’ solo un momento, i punti arriveranno, ci sono avete creato molto caos, ma la società ha dato delle risposte. Potete vendere due giornali in più, ma sono sereno e lo dimostro anche davanti alla squadra”.
In campionato rendimento diverso in casa e trasferta. C’è una motivazione precisa?
“Non penso, in campionato ci manca un po’ di determinazione che abbiamo in casa, o che abbiamo anche in Europa. Contro l’Atalanta non meritavamo la sconfitta, ma paghiamo ogni errore individuale, siamo senza scuse. Dobbiamo essere più determinati”.
Europa league obiettivo prioritario della Lazio?
“Lottiamo per tutti gli obiettivi, rimanere attaccati in tutte e tre le competizioni”
Come si approccerà a questa partita?
“Con tanta serenità e voglia di imporsi su un campo difficile come questo. Anche se hanno perso col Trabzonspor sono una buona squadra. Rispettiamo l’avversario e non lo sottovalutiamo ma non abbiamo paura di nessuno”.
Su cosa deve lavorare la Lazio?
“Mancano i punti, ci serve più determinazione e consapevolezza, dobbiamo essere sempre concentrati e dare il massimo. Ci potrebbe favorire il recupero di diversi elementi. Non poter cambiare penalizza, ma per come ho visto le ultime partite, non abbiamo demeritato, guardando le ultime due partite”.
L’anno scorso fu molto bravo a creare compattezza nel gruppo, quest’anno non sembra così è d’accordo?
“Bisogna pensare in modo positivo. Bisogna distruggere quanto di buono ho creato, la squadra è ancora in rodaggio. Le ultime partite abbiamo giocato senza 5-6 elementi. I giovani sono arrivati qualche settimana fa e attorno a loro c’è un grande parlare”.
Radu può giocare dal 1′?
“Se è stato convocato penso di sì, deciderò dopo l’ultimo allenamento, devo parlare con lui”.
La parola passa a Cristian Ledesma
Ledesma come pensa di aiutare la squadra?
“Lavorare, non ci sono segreti particolari o cose strane da inventarci, lavorare insieme soprattutto. Non entrare in confusione, che ci sono problemi di squadra. Qui mancano soltanto i punti, non ci sono segreti da cercare nello spogliatoio. Dobbiamo solo trovare continuità di prestazioni. I punti arriveranno, non per magia, dovremo essere noi a conquistarli col lavoro”.
A Roma si parla di un anno di transizione per la Lazio. Cosa ti senti di dire a stampa e tifosi?
“Ci stiamo convincendo che vincere la Coppa Italia sia stato un errore. Da giocatore mi fa male, sentire una cosa del genere è brutto, non è normale. Non è così. Se i risultati fossero stati diversi nessuno l’avrebbe detto. Noi non dobbiamo pensare ad altro, soltanto a lavorare. L’ambiente vuole convicerci che la Coppa è stata dannosa, ma sono passati quattro mesi, abbiamo digerito abbastanza. Ci prendiamo le nostre responsabilità e basta”.
Come vivi personalmente questo momento in cui giochi poco?
“Sono sereno, non è la prima volta che vado in panchina. Non mi piace ma sono sereno, la cosa più importante è la maglia, non il singolo. In questi momenti soprattutto va lasciato il singolo, bisogna pensare alla squadra. Una, cinque o dieci panchine non cambiano il mio modo di pensare”.