2013

Rivivi la diretta – Conferenza, Petkovic: “Non è una gara decisiva per me. Dobbiamo essere più cattivi”

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La Lazio sarà protagonista domani sera nel posticipo serale valido per la 9a giornata di Serie A: i biancocelesti, in crisi di risultati ospiteranno il Cagliari di Diego Lopez, reduce dalla vittoria sul Catania. Per la Lazio è una partita fondamentale al cui risultato potrebbe essere legato il futuro di Petkovic.

Nonostante ciò il tecnico bosniaco predica fiducia e non si sente a rischio. Alla sua squadra chiede di lottare con più determinazione e mostrare una maggiore coesione a livello di gruppo. Petkovic vuole una Lazio più cinica e concreta, a suo parere due aspetti che a volte sono mancati alla sua squadra. Il tecnico ha chiesto soprattutto una maggiore cattiveria, un salto di mentalità che porti più furore agonistico. Ecco le risposte del mister: 

Si può definire questo il momento della verità?
“Si e no. Dobbiamo e vogliamo fare meglio, tramite il lavoro, essere in campo come guerrieri, concentrati per 90 minuiti, voglia di dare tutto e con più concretezza delle ultime partite”.

Alla Lazio manca solo il gol, ma i problemi arrivano da lontano
“La matematica parla chiaro, in questo periodo non abbiamo fatto bene. Ma abbiamo perso parecchie partite immeritatamente. L’ultima partita non è stata una catastrofe, ma è vero che dobbiamo iniziare a vincere, servono i 3 punti. Possiamo fare molto meglio, sperando che dopo due mesi e mezzo avremo a disposizione tutti i giocatori”.

A Bergamo Perea a terra, circondato da giocatori dell’Atalanta e nessuno a difenderlo: in questa squadra si rema tutti dalla stessa parte o si privilegiano i singoli?
“C’era anche Biglia quando Perea era per terra, ma questa è una mancanza che ci ha fatto soffrire in tutto l’anno. Siamo troppo bravi, troppo onesti, i ragazzi non vogliono avere problemi, ma dobbiamo essere più cattivi. Dobbiamo cambiare mentalità, e farlo già da domani”.

Cosa manca alla Lazio per tornare ad essere la Lazio vista l’anno scorso?
“E’ importante che remiamo tutti nella stessa direzione, manca tanto per quanto riguarda la formazione, siamo lontani dalla mia interpretazione della partita. Alcune volte ci siamo avvicinati (come ad esempio contro la Fiorentina) ma ci vuole più concretezza e più voglia di esprimersi al meglio. Spesso abbiamo pagato 5 minuti di black-out o errori banali. Paghiamo tutto, ma dobbiamo impegnarci di più e avere la coscienza di aver dato tutto”.

La Lazio si spegne nei secondi tempi
“A volte non abbiamo reagito bene, quando gli avversari si chiudono, loro aspettano e ripartono in contropiede. A volte non vogliamo concedere, ma non è una questione di condizione fisica. Poi abbiamo sempre ripreso il gioco in mano. Contro la Fiorentina abbiamo provato fino al 95′ a vincere. Nell’ultima partita siamo stati poco concreti, ma mi devo assumere le responsabilità se queste cose non vanno”.

Klose, come sta è disponibile, può giocare?
“Klose non è al meglio, prima di Cipro sperava di poter giocare, ma ha sentito dolore, e di comune accordo l’ho mandato in tribuna, per fare spazio a chi stava meglio. Oggi non si è allenato, domani deciderò se convocarlo”.

Domani partita decisiva per il suo futuro?
“No”.

Qualche giocatore è già con la testa al mondiale?
“Spero di no, il Mondiale si conquista con le prestazioni di squadra. Non vedo giocatori che sono già sicuri della convocazione, ognuno dovrà lottare. Abbiamo tanti nazionali, ma chi ambisce al Mondiale deve far bene con il club”.  

Perchè siete poco cattivi?
“Carattere individuale di bravi uomini, bravi giocatori, che devono ancora tirar fuori la cattiveria per aiutare e correggere l’uno con l’altro. Questo è successo con Perea, ma anche in altre situazioni. Fare gol e reagire per difendere i propri compagni sono situazioni che aiutano a cementare la squadra”.

Cosa significa remare nella stessa direzione, c’è qualcuno che rema contro?
“No, intendo dire, che ci bisogna dare più del 100%, ci vuole un 20% in più di carattere per volgere le situazioni a nostro favore”.

Cosa vi ha detto Lotito?
“A me niente. Con la squadra è stato motivante, il presidente è stato categorico e ha avanzato delle giuste pretese”.

Cosa chiede ai tifosi?
“Ringraziamo i tifosi per il sostegno, anche noi siamo delusi, sappiamo dei loro sacrifici per seguirci. E’ dipeso dalla nostra condizione, ma volevamo vincere nonostante non ci siamo riusciti. Dobbiamo stare tutti vicini, essere positivi verso l’esterno, sperando che anche chi ci ha dato di meno, possa supportare la squadra nei momenti difficili. C’è bisogno del supporto di tutti per venire fuori da questo momento”.

La Lazio ha una rosa per il terzo posto?
“Guardiamo partita dopo partita, pensiamo al Cagliari che è un’ottima squadra con elementi che si conoscono a fondo da diverse stagioni. Pensiamo a entrare in campo per vincere e convincere”.

Cosa le da la certezza di essere confermato ha avuto garanzie?
“Non ho bisogno di garanzie, conosco la bontà del mio lavoro”.

Disposto a fare un passo indietro se la squadra non la segue?
“No”.

La Lazio ha una media punti di 1,2 a partita nel 2013. Dati inequivocabili. Forse ci sono troppe aspettative?
“Dobbiamo fare di più, sappiamo che ci sono tante pretese, non penso che negli ultimi anni la Lazio abbia occupato posizioni di vertice. Fare pochi punti non è un bene, ma siamo stati penalizzati da tante situazioni. Quando avevo tutti a disposizione abbiamo fatto bene e abbiamo vinto la coppa. Oggi ci mancano dei punti, ma siamo più o meno dove ci collocavano ad inizio stagione. Ciò non toglie che vogliamo e possiamo fare di più”.

 

 

 

 

 

 

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