2014

Rivivi la diretta – Conferenza Reja: “Poche possibilità ma andiamo a Milano per vincere. I fischi fanno male”

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Domani sera la Lazio sarà impegnata a San Siro contro l’Inter: le speranze europee sono ridotte ai minimi storici ma la squadra di Reja dovrà comunque farsi trovare pronta e cercare di rispondere positivamente. Anche se si tratta di una gara di fine campionato, gli spunti non mancheranno di certo: sarà la prima di Hernanes da avversario, sarà l’ultima di Javier Zanetti. Alle 12:45 sentiremo cosa pensa del match Edy Reja, atteso dalla conferenza stampa pre-partita. Segui la diretta testuale della conferenza su LazioNews24.com.

(PREMI F5 PER AGGIORNARE)


Domani la formazione la fa il medico?
“Dispiace perchè da quando sono arrivato ho trovato tanti problemi. Bisogna fare fronte a questi infortuni, le stagioni sono pesanti, giocando tante competizioni la fatica si fa sentire, mi dispiace perché nel reparto difensivo erano sempre presenti. Ora mancandomi due esterni dovrò cambiare qualcosa. Oltretutto c’è anche la rifinutra, non vorrei sorgessero altri problemi. Mi preoccupa Candreva che solo ieri si è allenato con noi, stava smaltendo un’infiammazione al ginocchio, lui non si risparmia. Dovrò trovare soluzioni”.

Coperta corta?
“Non mi sembra di aver fatto battute, non sono sorpreso per quanto leggo sui giornali. Alcuni magari non hanno capito il senso, pertanto chiudiamo questo discorso. Posso dire semplicemente e umilmente, ho fatto 33 punti, se avessi avuto un altro girone sarebbe stata Europa League piena. Ogni settimana ne salta fuori una, deve cambiare allenatore. Siamo andati bene in passato, non so cosa si pretende. Mi dispiace non ci sia riconoscimento, non c’è gratificazione. Non viviamo in un ambiente facile e oltretutto stiamo facendo ottimi risultati. Dispiace con questo finale, non siamo riusciti a battere tutte le nostre avversarie. Ci dispiace enormemente, ma subentrano problemi diversi. Siamo riusciti ancora a fare punti, abbiamo ancora qualche piccola speranza di farcela. Non si può lavorare così, bisogna cambiare atteggiamento nelle critiche della squadra e nei miei confronti. Il mio nome viene fischiato ma non vedo il motivo: vorrei sapere il perché. De che stamo a parlà? Come dite voi”.

Ruolo da dirigente o vuoi allenare?
“Ho sempre allenato, mi sento ancora in condizione di fare questo lavoro. Sono ancora in grado di mettere a disposizione la mia esperienza. Io sono un dipendente, la società valuterà il mio lavoro. Ci sono allenatori che hanno 2-3 anni di contratto e poi chiudono anticipatamente la propria avventura, ma questo fa parte del calcio”. 

I fischi le fanno male?
“Soprattutto a mia moglie, io sono abituato”

Vorrebbe trasformarli in applausi?
“Non cerco applausi, il consenso ce l’ho da parte della società, del mio staff. Abbiamo centrato almeno l’obiettivo di avere un traguardo fino a fine campionato. La Lazio merita migliori soddisfazioni, ma è stata un’annata particolare. Sarebbe stato importante centrare l’Europa, ma non è giusto neanche parlarne totalmente al passato: abbiamo ancora qualche piccolissima possibilità. Metterò in campo chi sta meglio, ho bisogno di una squadra che battagli, di gente in condizioni ottimali”.

Domani ritrova Hernanes, con lui sarebbe arrivato questo obiettivo?
“Hernanes lo conoscete tutti, sapete cosa ha fatto per la Lazio. Sento dire che con me non andava d’accordo ma son tutte chiacchiere da bar. E’ stato un giocatore straordinario, e comunque è stato sostituito sia da me che da Petkovic. Non so se con lui avremmo raggiunto quest’obbiettivo, io spesso ho dovuto inventarmi la formazione. Ho dovuto inventarmi il falso nueve, ridefinire l’assetto della squadra. Abbiamo perso a Napoli e a Genova, a tratti abbiamo giocato bene. Come faccio a dire se ci fosse stato Hernanes… Devo tenere conto di quello che ho a disposizione. Anderson è giovane, lavora sta trovando una sua dimensione. Lo vedo carico e sicuro in allenamento, mi piacerebbe dargli l’opportunità di partire. Rappresenta il futuro della Lazio, ma ha bisogno di rodaggio. Sarà utile alla squadra”

Come preparerà mentalmente i suoi alle partite con Inter e Bologna?
“Non è solo un discorso tecnico e tattico come dice lei, agire sul livello mentale spesso implica fare discorsi individuali. E’ un lavoro che va fatto tutta la settimana, poi dipende dai giocatori. Un allenatore deve essere bravo a conferire fiducia, a far sentire la fiducia dei compagni”.

Klose dal 1′ domani?
“Ha fatto ottimi allenamenti, potrebbe partire dall’inizio. Non è detto, valuterò domattina. Ho diverse alternative: se giochiamo con due punte, sceglierò due giocatori offensivi”.

Idee per gli esterni? Cavanda come ha reagito? Lo tieni in considerazione?
“Cavanda non è convocato. Penso che giocherò a tre, e farò giocare Pereirinha. A centrocampo devo valutare chi schierare”.

Calo della difesa?
“Quando giochi in proiezione offensiva e non hai tornanti, allora qualcosa devi concedere. Almeno un risultato (quello di fare i gol) l’abbiamo ottenuto. Davanti siamo riusciti ad ottenere buone performances, ma a volte complica il filtro a metà campo. A volte ha pesato la disattenzione individuale. Se vogliamo parlare dal punto di vista tattico, non si può chiedere a Keita di rientrare a fare il terzino. Anche Lulic non è un difensore… A volte ti scopri. Quando trovi gente come Iturbe devi sparare col fucile per fermarlo. A volte c’è solo da applaudire”.

Al suo primo anno di Lazio arrivarono dei bei rinforzi. Spera questo per l’estate?
“In quel periodo lì centrammo tutti gli obiettivi. Furono presi giocatori che facevano al caso della Lazio. Per il futuro è questo il nostro intento, ma non si può mai dire. Auguriamoci di sbagliare il meno possibile”.

Che percentuali avete di farcela ancora?
“Vincendo a San Siro andremmo a 56, col Bologna sarà dura. Bisogna vincere a San Siro, ma potrebbero non bastare 59 punti. Può essere che qualcuno faccia anche 60 punti. Abbiamo poche possibilità, dipenderà anche dagli altri”.

Come giudichi il lavoro di Mazzarri?
“L’Inter ha cambiato tanto, ci sono discorsi di fair play finanziario da tenere in conto. Solo la Roma e la Juve hanno speso tanto, forse anche un po’ la Fiorentina. Per il resto l’Inter deve riaprire un ciclo, mi dà l’impressione che sia sulla strada giusta, cercano giocatori di qualità. Non so quale sia la linea di Mazzarri, ognuno ha una sua idea di calcio. Cercheranno giocatori adatti alle sue caratteristiche. L’Inter ha iniziato bene, poi ha avuto qualche difficoltà, la vera Inter si vedrà il prossimo anno”.

 

 

 

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