Archivio

Lombardi: «L’esordio un’emozione unica. Sabato col Pescara dobbiamo vincere »

Pubblicato

su

Subito prima di iniziare la seconda seduta d’allenamento della giornata, il giovane attaccante della Lazio Cristiano Lombardi è intervenuto in diretta ai microfoni di Lazio Style Channel.

Il primo pensiero è stato dedicato alla gara di sabato pomeriggio con il Pescara: “Per sabato l’imperativo vincere, stiamo lavorando molto, oggi abbiamo una doppia seduta ma il mister ci ha concesso il lunedì liberi, un giorno di riposo per noi cambia molto, sicuramente ci faremo trovare pronti perché stiamo lavorando duro”.

Inevitabilmente, però, la conversazione è scivolata sul fantastico esordio con l’Atalanta: “La gara di Bergamo la ricordo positivamente, è stata una notte magica, un esordio inaspettato, ho trovato anche la rete, la vittoria, è stato tutto perfetto. Con l’Atalanta e la Juve abbiamo avuto un approccio importante. Ripartiamo dal pareggio con il Chievo e sabato ci faremo trovare pronti”.

Il primo goal in A è stato dedicato al fratello di Cristiano, scomparso in un incidente, un evento che ha segnato tanto il numero : “Dopo l’accaduto di mio fratello tutta la mia vita è dedicata a lui, non c’è nulla di strano. Il numero 25 è legato agli anni che aveva mio fratello quando è scomparso. Quando ero a Trapani giocavo con l’ 87, anno di nascita di mio fratelli, ma visto che era di Candreva non mi è parso il caso”.

Un’esperienza dolorosa che però ha unito una famiglia splendida: “La mia famiglia mi ha sempre seguito, mio padre mi ha portato ovunque fino a che non ho preso la patente, sono contenti che sto vicino casa, mi stanno più vicino. A Viterbo sono stati tutti contenti, me lo hanno dimostrato dopo Bergamo perché parlavano di me, niente di assillante, è una cittadina piccola e ci consociamo tutti, non sono il vip della situazione ma un ragazzo semplice sempre disponibile a parlare con tutti”.

A Lombardi è stato chiesto che idea si sia fatto rispetto all’inizio di campionato della Lazio: “Dopo le prime tre giornate non si può dire che stiamo facendo male, abbiamo 4 punti ma abbiamo incontrato la Juve, poche squadre riusciranno a raccogliere punti contro i bianconeri. Nessuno può negare che l’approccio con il Chievo sia stato come quello delle prime due partite. Faceva caldissimo e il campo non era in condizioni ottimali, non sono delle scusanti ma siamo alla terza giornata, è presto per le critiche, stiamo dando molto e stiamo seguendo i dettami di gioco di mister Inzaghi. Ogni partita va analizzata individualmente. A Bergamo abbiamo subito tre gol dopo un primo tempo dove stavamo dominando, non dovrebbe accadere ma c’è stato un rilassamento mentale che alla prima giornata può succedere. Inoltre c’erano tante novità, come la mia presenza, non è stata una situazione facile da gestire. Con la Juve avevamo speso tanto per tenerla bloccata sullo 0 a 0, loro hanno avuto una sola occasione, anzi, se l’è inventata khedira. Quello non è un discorso di concentrazione. Nel nostro gioco spendiamo molto. Con il Chievo abbiamo subito il gol da palla inattiva, ci abbiamo lavorato molto in settimana ma miglioreremo. Il Chievo giocava in casa e aveva tanto entusiasmo, sono stati molto cattivi sulle palle da fermo nelle due fasi, hanno tre centrali che sono dei saltatori di ottimo livello”.

Sulla panchina dei prossimi avversari siede un ex laziale come Massimo Oddo: “E’ un allenatore che ha dato un’impronta alla squadra, il Pescara gioca, corre molto, è una rosa giovane e vola sulle ali dell’entusiasmo, sarà una sfida aperta ma noi abbiamo l’imperativo di vincere, siamo la Lazio e la partita la dobbiamo fare noi”.

Lombardi non ha le idee chiare su come possa evolversi questo campionato: “La classifica la vedo indefinita, da questo inizio, dietro la Juve, ci sono la Roma e il Napoli ma non hanno impressionato nessuno, forse i partenopei hanno fatto vedere qualcosina in più ma hanno giocato contro il Palermo, una squadra che deve trovare ancora la sua quadratura. La Juve fa campionato a se, è una macchina schiacciasassi, contro il Sassuolo, una costruita bene, nei primi 30 minuti è stata devastante, la squadra di Di Francesco sembrava una squadretta appena salita. Mese per mese si vedrà come sarà definita la classifica”.

Le esperienze con Trapani e Ancona, prima di ritornare a Formello, sono state a loro modo fruttuose: “In questi due anni in prestito non sempre ho giocato con il 4-3-3, ho giocato con il centrocampo a 4 e ad Ancora ho fatto il quinto di destra. Per noi giovani, pur di giocare, fai qualsiasi cosa ti viene chiesto, giochi dove ti viene richiesto. Ci facevamo trovare sempre pronti. In questi due anni ho trovato la mia duttilità. Mi ispiro a Candreva, ho avuto la fortuna e l’onore di allenarmi con lui, è uno dei top in Europa, sono riuscito a rubargli qualcosa. A chi mi paragono? Non lo so, a nessuno perché lascio parlare gli altri. Come esterno sono diverso da Keita con il quale ho giocato anche in Primavera. Lui è tecnicamente più portato per saltare l’uomo e le difese. Io spazio nelle due fasi di gioco, è la mia caratteristica, in questi due ho incrementato la qualità, cerco la profondità e di giocarmi uno contro uno con il difensore”.

Lombardi ha parlato anche del suo rapporto con Mister Inzaghi: “Mi ha cresciuto, sin dagli Allievi è stato il mio mentore nella crescita calcistica. Cerco di mettere sempre tutto l’impegno possibile per ritagliarmi degli spazi, lui è un allenatore che ha coraggio e non ha problemi a inserire un giovane, se vede che ci alleniamo bene e ci ritroviamo nei sui schemi non si fa spaventare. Mi rivoleva a gennaio 2015 nella primavera, ma per me tornare nel settore giovanile dai professionisti rappresentava un piccolo passo indietro. Non mi sono mai arreso e non volevo farlo allora. È stata una scelta non positiva perché da gennaio in poi ho collezionato solo due presenze, ma positive o negative che siano le esperienze fanno crescere. L’esordio con la Lazio è stato fatto nel modo giusto ora vediamo cosa succederà”.

Cristiano ha fatto parte di una delle più belle formazioni giovanili biancoceleste, ed è ancora molto legato ai suoi ex compagni: “Mi sento con molti ragazzi ex Primavera, con Filippini abbiamo un rapporto speciale, ma anche con Pollace, Silvagni e Paterni.

 

Essere laziale e cresciuto nella Lazio è uno stimolo enorme: “Il senso di appartenenza ti fa dare qualcosa in più. Chi è cresciuto nel settore giovanile e vive un’opportunità importante, quando ti ritrovi in campo, è successo a me a Bergamo, cerchi di dare il massimo finché i muscoli non ti fanno male e guardi il mister dicendogli che sei arrivato. Poi lui farà le sue scelte. L’esperienza è fondamentale, i senatori fanno una parte importante anche per i giovane, nella Lazio siamo tanti giovani, per il futuro molti di noi saranno qui e si creerà un gruppo sempre più forte con la voglia di competere sempre di più”.

In chiusura un ultimo ricordo della magica serata contro l’Atalanta: “Dell’esordio a Bergamo ero interessato alla prestazione per far vedere che non ero sbadato, che ho delle qualità e che potevo starci. Lo volevo dimostrare anche a me stesso, è stato importante perché non nascondo che avevo timore passare dalle serie cadette alla massima, in più mettiamoci un campo ostico come quello di Bergamo, non ero fiducioso in me stesso. Ma poi Lucas e Parolo mi hanno fatto trovare la fiducia per affrontare la partita nel modo giusto ed è andata bene”.

Exit mobile version