2015

Lotito: “A Sky la Lazio non ha una grande esposizione mediatica. Lascio la presidenza per scendere in politica? Un’invenzione!”

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Il presidente Lotito questa sera è intervenuto nel programma ‘The Directors Box’ in onda su Fox Sports, il patron biancoceleste ha affrontato diversi temi e si è soffermato anche sulle polemiche arbitrali che riguardano il calcio italiano: “Noi come Federazione abbiamo deciso di approvare il gol non gol, che verrà varato nella prossima riunione di Lega. Spero che questo strumento di ausilio per l’arbitro possa incrementare la credibilità del calcio italiano. Una volta per tutte dobbiamo dare certezza nel giudicare le azioni, perché queste determinano delle ripercussioni sulla credibilità di questo sport. La tecnologia deve essere legata a terzi e riconosciuta da tutti come giudicato definitivo”. Galliani ha dichiarato che Sky ha ‘ritoccato’ le immagini del gol di Tevez su richiesta della Juventus: “Ultimamente ci sono troppe polemiche per episodi che minano la certezza del risultato. Pensiamo a quanto un gol non gol possa determinare partite importanti come una finale di Champions. Venerdì abbiamo avuto una riunione in Lega abbastanza animata, ma tutti sono d’accordo con l’introduzione della tecnologia. Per quanto riguarda Sky, voglio dire che la Lazio non è molto presente e non mi sembra che abbia una grande esposizione mediatica. Spesso si fa un certo tipo di scelta anche nei palinsesti. Le polemiche però non fanno bene né a Sky né agli interlocutori”. 

In questo momento però c’è un gap molto ampio con gli altri club europei: “In Spagna dominano Real Madrid, Barcellona e Atletico. Le altre squadre fanno le comparse. Questo fortunatamente non si verifica in Italia dove c’è più competizione. Inoltre le dimensione economiche di questi club, soprattutto Real e Barcellona, determinano un dislivello economico molto ampio. In Italia solo la Juve può competere con quelle cifre. La Lazio ha solo 90 milioni di ricavi: il gap è troppo grande. Io sono convinto che attraverso una buona organizzazione e una politica di crescita, si possa a arrivare a quei risultati. L’Atletico è un esempio. Il nostro campionato è condizionato da una mentalità che va rivisitata. L’attuale allenatore del Barcellona, a Roma non ha fatto bene. Nella Capitale fare calcio è molto complicato, ci sono pressioni di carattere mediatico che destabilizzano l’ambiente e che non fanno bene al calcio. La polemica di oggi lo dimostra. Certe polemiche all’estero non ci sono. Nel nostro paese tutti parlano di pallone e non di calcio. Il pallone è per tutti, il calcio per pochi. Tutti parlano di moduli e si sentono allenatori. Riforme sul calciomercato? Abbiamo inserito modalità di acquisto in passato non usate. Prima si poteva comprare giocatori pagandoli in tre rate, ora in cinque. Oggi c’è anche la possibilità del prestito con diritto di riscatto nella sessione successiva, ma alcune squadre ne hanno fatto talvolta un uso spropositato, perché è come mettere una carta di credito in mano a persone che spendono e poi non sanno come pagare. Abbiamo previsto anche l’abolizione delle comproprietà, dal 1 luglio tutte le società che hanno delle comproprietà saranno infatti costrette a risolverle. A partire da luglio 2015 abbiamo anche obbligato le società a saldare debiti con i club esteri. Queste soluzioni hanno spinto molte squadre a migliorare le proprie rose. Per quanto riguarda la Lazio siamo stati costretti a fare un acquisto in difesa per l’infortunio di Gentiletti. Ci hanno contestato per la rosa extralarge ma come abbiamo visto alla fine è servita. Abbiamo anche regolamentato la questione dei giovani extracomunitari – continua Lotito – che vengono a giocare nel nostro paese. Per prima cosa devono avere genitori presenti in Italia, oltre a 4 anni di scuola dell’obbligo. Ma vogliamo valorizzare al meglio anche i giocatori italiani, con le rose da 25 giocatori, di cui 4 dal settore giovanile e 4 della Federazione. Ci sarà inoltre l’obbligo dell’Academy per i settori giovanili e le doppie proprietà, che porteranno alla valorizzazione delle squadre italiane. A tutto questo si unirà il Fair play finanziario, che entrerà nel vivo nei prossimi anni”.

Si parla di un addio di Conte a fine stagione… “Vi faccio io una domanda: i contratti sottoscritti valgono o non valgono? Ecco, vi siete risposti da soli (rivolto a chi era in studio). Quella di Conte è stata una scelta coraggiosa. Per retribuirlo abbiamo adottato un sistema mai usato in passato, ossia attraverso gli sponsor. Conte ha chiesto l’inserimento di uno stage lontano dal periodo delle competizioni internazionali. A tal proposito, Roma e Juve non erano concordi su questa posizione, ma dal momento che nessuno può imporre norme che non sono usate a livello internazionale, ne abbiamo preso atto. La situazione del Parma? Stiamo facendo un screening morale e sulle prospettive economiche finanziarie degli acquirenti. Pensate che quando sono entrato io in questo mondo l’Iva non era considerato dato sensibile, sono stato io a introdurla. Arriveremo a documentare l’Iva un mese prima. Lascio la Lazio per entrare in politica? È un’invenzione, anche solo pensarla una cosa del genere è da pazzi”.

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