2013

Lite Supercoppa, Lotito ad Agnelli: “Tu pensi al tuo orticello”

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Claudio Lotito e Andrea Agnelli non se le mandano certo a dire. Al centro della diatriba fra i due presidenti balla una supercoppa, quella italiana. Effettivamente ad oggi, ancora non si sa dove e quando verrà giocata. Infatti, ieri a mezzanotte, scadeva il termine per vincolare gli organizzatori di Pechino all’organizzazione dell’evento che sarebbe dovuto svolgersi il 10 di agosto. Ma già l’8 marzo, quattro giorni dopo l’impegno del Consiglio di Lega a disputare la Supercoppa 2013 in Cina, la Juventus si era chiamata fuori dichiarando la propria indisponibilità, visto il suo precedente impegno in una tournèe in Nord America. Il patron laziale non ha digerito il passo indietro juventino e ha esternato con forza il proprio disappunto: “La Lega ha assunto un impegno internazionale, è una questione di immagine. Non ci sono motivi oggettivi per non andare in Cina. Tu pensi al tuo orticello, ti sei organizzato la tua tournée ma pure io potevo andare in Sud America, mi offrivano 2 milioni, però ho rinunciato. Cosa succede se in futuro altri club rifiuteranno la Cina? Pagheresti tu i danni agli organizzatori?”. Agnelli, contratto alla mano, ha però risposto con fermezza: “Non c’è nessun obbligo a giocare la Supercoppa in Cina quest’anno. La scelta è della Lega, a suo insindacabile giudizio, ed è possibile estendere la scadenza del contratto (che prevede 3 edizioni, di cui 2 già disputate, tra il 2010 e il 2014, ndr) fino al 2016, tanto più che dal prossimo anno si libera la finestra Fifa di Ferragosto”. Rimane importante trovare una soluzione: i bianconeri consapevoli del danno economico ricevuto dalla Lazio, hanno teso una mano: se non arrivassero appetibili proposte dal Nord America, rinuncerebbero a qualche centinaia di migliaia di euro in favore dei biancocelesti. Anche lo Stadio Olimpico è fra le possibili opzioni.

Oggi prima di entrare nel Consiglio Federale il presidente capitolino Claudio Lotito ha aggiunto: “La Lazio farà valere l’applicazione delle regole, in Lega la posizione della Juventus mi sembra che non trovi sponde. Abbiamo perso somme importanti perché abbiamo rinunciato a un torneo in Sudamerica. Gli altri partono dal presupposto di tutelare gli interessi personali, così il sistema perde credibilità. Noi vogliamo giocarla all’estero, ma se fosse in Italia sicuramente non dovrebbe essere a Torino”.

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