Lotito: «Bielsa l’ho visto soltanto una volta. Eravamo pronti a un grosso sacrificio…»

Intercettato dai microfoni di Libero Quotidiano, il presidente della Lazio Claudio Lotito ha ribadito i concetti espressi nella ormai celebre conferenza stampa di sabato 9 luglio. Di seguito il testo integrale dello scambio di battute tra il giornalista Tommaso Lorenzini e il patron laziale.

Presidente Lotito, che sta succedendo alla Lazio? Ci riassume la “telenovela Bielsa”?
«No, senta, non devo riassumere nulla, non parlo con la stampa… ».

L’ ha ripetuto anche ieri alla conferenza, i colleghi che c’ erano si sono alzati e se ne sono andati quando li ha gelati così: “Con voi giornalisti non parlo da un anno e mezzo, se non vi interessa potete andare via”…
«Ma quella è gente che sarà richiamata all’ Ordine, a livello deontologico, dov’ è il problema? Allora è inutile che facciamo la conferenza stampa…».

Beh, però qualcuno giustamente si sarà risentito…
«Noo, senta, io ieri ho partecipato in qualità di presidente della Lazio, era una giornata istituzionale. Ha parlato il ds Tare, ha parlato l’ avvocato Gentile e hanno spiegato tutto. Chi era presente sapeva già in partenza che non avrei risposto alle domande, io ero là per chiudere e dare un giusto segnale di rappresentanza del club».

Ma almeno una domanda, un chiarimento…
«Io non sono obbligato a rispondere, qual è il problema? In fondo sono il padrone di casa e avevo avvisato che non ci sarebbero state domande da fare perché non ri-spon-do. Chi c’ era ha protestato perché voleva fare altre cose… ».

Quali cose?
«Lo sanno loro, i loro attacchi vanno avanti da tempo, lasciamo perdere. I soggetti sono sempre gli stessi, che fra l’ altro non annovero neanche nell’ elenco dei giornalisti, il livello mio è completamente diverso, non posso parlare con questa gente».

Mario Sconcerti, però, ha detto su Sky di aver parlato con lei: è vero che vuole chiedere 50 milioni di danni al tecnico argentino pe ril dietrofront?
«La quantificazione la fara l’avvocato. Vede perché non bisogna parlare? Perché poi il giorno dopo escono fuori delle cose che non sono veritiere oppure che ti vengono messe in bocca. Ogni giorno esce una nuova versione».

Si è parlato molto anche del contratto firmato con Bielsa e già depositato: il Corriere della Sera ieri riportava, fra le richieste del tecnico, una riprogettazione del centro di allenamento di Formello, 3 milioni in dollari di ingaggio con le oscillazioni del cambio a carico del club, 5 schede telefoniche, 5 lussuose ville, 5 automobili, 5 voli per l’ Argentina. E in più l’ acquisto di almeno 4 giocatori prima del 5 luglio.
«Quel contratto è depositato in Figc e in Lega, io non dico niente, potete andare e reperirlo. Dico solo che l’ operazione per ingaggiare Bielsa è stato un atto d’ amore nei confronti della tifoseria, con lui avevamo impostato la logica pascoliana del fanciullino: dicevano che la Lazio non fa più sognare e noi avevamo risposto così, scegliendo uno di fama e di spessore internazionale. Avete visto, no, che cosa avevamo messo in piedi? E poi continuano a chiamarmi Lotirchio… Se uno va a leggere il contratto mi dice, “Ah Loti’, ma che hai fatto? Se’ impazzito?”. Eravamo pronti a un grosso sacrificio, stavamo superando anche tutti i problemi di carattere tecnico».

Non vi siete più risentiti?
«Io con lui non ho neanche mai parlato direttamente di persona, l’ho visto solo una volta in vita mia: ho delegato tutto a Calveri che era riuscito a risolvere ogni questione e i suoi desiderata. Ma anche senza Bielsa porteremo avanti gli investimenti necessari per migliorare la squadra. Gli acquisti ci saranno».

Dunque avanti con Inzaghi?
«Certo, è lui allenatore della Lazio, lo è stato prima e non è un ripiego adesso. Con Bielsa volevamo dare una scossa all’ ambiente, tutto il club era compatto su questa decisione, purtroppo non è andata bene: avevamo invocato Pascoli, ci siamo ritrovati Machiavelli».

Fonte: Libero Quotidiano