2013

Lotito: che momentaccio tra Lazio e Salernitana

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“Se Atene piange, Sparta non ride” recita un famoso proverbio. Nell’analisi che segue, le città del popolare detto potrebbero essere tranquillamente sostituite con Roma e Salerno. La Capitale e il capolouogo di provincia campano distano circa 270 km l’una dall’altra. La distanza tra le due città però dal 2011 sembra essersi ridotta notevolmente. In quell’anno, infatti, il presidente della Lazio Claudio Lotito, assieme al cognato Marco Mezzaroma, hanno fondato il Salerno Calcio, sorto sulle ceneri della Salernitana fallita per i problemi economici iniziati nel 2005.

I SUCCESSI – Nel primo anno di gestione del nuovo club il Salerno Calcio viene ammesso alla Serie D e inserito nel girone G, nel quale concluderà la stagione classificandosi al primo posto. Dalla stagione successiva la squadra, acquisisce nuovamente il titolo sportivo dell’U.S. Salernitana 1919. Promossa in Lega Pro Seconda Divisione, la Salernitana di Lotito, guidata da Carlo Perrone, domenica 14 aprile 2013 ottiene la seconda promozione consecutiva, questa volta in Prima Divisione e al termine la squadra granata conquista il primo trofeo ufficiale della storia della prima squadra, la Supercoppa di Lega Pro Seconda Divisione nel doppio confronto contro la Pro Patria.

CITTÁ DIVERSE, STESSO CLIMA – Chi non conosce bene le vicissitudini della squadra campana, potrebbe dunque pensare che dopo aver evitato la scomparsa del calcio professionistico a Salerno, e dopo aver centrato due promozioni e persino un trofeo, il rapporto tra Lotito e l’ambiente salernitano (tifo e stampa) sia del tutto idilliaco. Sbagliato. Le contestazioni alle quali da anni il patron biancoceleste è abituato a Roma, dove i suoi dissapori con buona parte della tifoseria laziale (la ‘sparuta minoranza’) sono noti a tutti, si sono riproposte anche nel capoluogo campano. La proprietà di Lotito non è mai stata del tutto gradita al tifo granata che lo vede come una sorta di dittatore e ne contesta l’operato. Proprio come a Roma, dove se già Lotito non era amato per altre questioni, la doppia proprietà, per giunta di una squadra la cui tifoseria è rivale della Lazio, ha fatto infuriare i tifosi biancocelesti.

CONFLITTO D’INTERESSI – La presidenza di Lotito a Salerno, tralaltro ha posto diversi interrogativi in materia di conflitto d’interessi, vista la sua carica identica nella Lazio. A tal proposito, qualche tempo fa il presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico, Mario Macalli, ribadì che Lotito poteva rimanere presidente del club campano esclusivamente in virtù dello status di squadra che proviene da un fallimento. Nel momento in cui la Salernitana dovesse centrare la promozione in Serie B, il presidente sarà costretto ad operare una scelta tra i granata o la Lazio. Tuttavia se c’è un aspetto di cui tener conto è che grazie a questa doppia proprietà, la Lazio ha potuto spedire a farsi le ossa molti dei suoi giovani (Berardi, Iannarilli, Tuia, Luciani, Sbraga, Capua, Perpetuini, Zampa, Mendicino e Ricci, giusto per nominarne qualcuno…) e anche un esubero come Pasquale Foggia.

AVVIO DI STAGIONE TURBOLENTO – In questo avvio di stagione, la Salernitana ha avuto un andamento a singhiozzo: su 7 partite disputate ha collezionato 2 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, per un totale di 9 punti in classifica. Dopo l’ultimo pareggio, il tecnico Stefano Sanderra è stato rimosso dall’incarico, e al suo posto è tornato Perrone, l’artefice delle due promozioni consecutive. Sull’esonero del tecnico hanno pesato soprattutto le due sconfitte casalinghe contro Pontedera e L’Aquila e il successivo stop interno col Viareggio.

BUFERA DI CRITICHE – Lotito a Salerno è stato protagonista di diverse controversie: le prime, le si erano avute la scorsa stagione quando il presidente contestava ai tifosi di avere troppe pretese senza che essi venissero allo stadio. Poi è stata la volta delle tv locali. Famose le sue sfuriate telefoniche in diretta sulle emittenti regionali (nell’ultima era un vero fiume in piena “Vi mando in Serie Z” ha tuonato) e recentissimo anche l’alterco con una cronista di Lira TV, Francesca De Simone (tacciata di non capir nulla di pallone), dopo il pareggio casalingo con il Viareggio. Dopo 9 anni di critiche e trofei a Roma, Claudio Lotito non è riuscito a farsi amare neanche a Salerno. Sarà lui a sbagliare qualcosa o si è confrontato con due piazze troppo esigenti? A voi la risposta.

Pubblicato ieri alle 17,37

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