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Lotito: «Lazio, ci manca la cattiveria! Dimostriamo di essere la Prima Squadra della Capitale»
L’intervento del presidente Claudio Lotito a ‘Spazio Novecento’ in occasione della cena di Natale della Lazio
Claudio Lotito usa bastone e carota. Il presidente della Lazio coccola la squadra, ma al tempo stesso la bacchetta con l’accusa di essersi “imborghesita”. Il momento non è di quelli positivi, il patron biancoceleste predica comunque calma e diffonde serenità. Ai microfoni di Lazio Style Radio è stato trasmesso il suo intervento, ecco il discorso: «Sono d’accordo con il mister Inzaghi (clicca qui per leggere le dichiarazioni). Ne usciremo fuori perchè siamo una famiglia. Il filmato che abbiamo visto conferma che servono umiltà e spirito di sacrificio per raggiungere grandi risultati. La Lazio non soffre oggi, è questa è la differenza rispetto alla nostra storia e questo un atteggiamento non rabbioso. Grazie alla spinta di Tare ho investito molto sulla crescita mentale e infrastrutturale. Chi è qui deve avere senso di appartenenza e che fanno la differenza. Ed è questo un po’ lo spirito dei laziali, presenti soprattutto quando si soffre. Dobbiamo essere tutti determinati a superare questo momento e la cena di Natale serve a portare questo clima di famiglia. Tutti i calciatori devono essere consapevoli che ognuno è artefice del destino del club. Noi rappresentiamo la Prima Squadra della Capitale e dobbiamo dimostrarlo con i risultati. Con la voglia di esserci, con i fatti tangibili che la gente coglie immediatamente. Non solo perché si vince un trofeo e poi si scompare. Quello che ha contraddistinto la storia del nostro club è stata la precarietà. Noi oggi non siamo più precari, siamo definitivi. Siamo forti da un punto di vista strutturale. Vogliamo esserlo anche sul campo, vogliamo combattere lo strapotere del Nord. E’ ora di finirla. Lo faccio io nelle sedi istituzionali e dobbiamo farlo sul campo. Le nostre risorse sono credere in un idea e affermarla nei comportamenti. I campioni lo dimostrano in campo e nella vita fuori. Dobbiamo essere un esempio per i giovani, che si capisca che con il merito si possono raggiungere i risultati».