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Lotito: «Milinkovic non è in vendita. Inzaghi? Un predestinato». E sulla Curva Nord…
Dalle elezioni FIGC al momento della Lazio: l’intervista a 360° rilasciata da Claudio Lotito che si è espresso sul rapporto con la Curva Nord, sul calciomercato e sul lavoro della dirigenza
Non si tratta di una sconfitta politica, Claudio Lotito ha scelto di non candidarsi per il bene della Lazio. Lo ha ribadito ai microfoni del Corriere dello Sport il patron biancoceleste, che si è concesso ad un’intervista pubblicata sull’edizione odierna del quotidiano. «Un Lotito candidato avrebbe potuto nuocere alla squadra in campionato. Non volevo diventare presidente per fare i miei interessi, volevo combattere il consociativismo. Borsa e club erano a rischio, così alla fine ho preferito di no», ha ammesso il presidente laziale. Una decisione dunque forzata, ma Lotito è convinto di essere l’uomo giusto per la rivoluzione del calcio italiano: «Le firme le avevo, altro che sconfitta. Tutti ora riconoscono il mio “peso”. Ero il problema per tutti fino a poco tempo fa, ora c’è anche chi difende alcune mie scelte, vedi Ulivieri o De Laurentiis».
CAPITOLO LAZIO – Mentre le elezioni si avvicinano sempre più, sul piano sportivo la compagine di Simone Inzaghi sta già preparando il match contro il Chievo Verona. Il cammino in campionato è stato fin qui ottimo, bisogna continuare su questa strada: «Se restiamo uniti l’obiettivo può diventare il piazzamento in Champions League. Sono orgoglioso di questo gruppo, c’è grande unione». L’entusiasmo ha riportato i tifosi a riempire l’Olimpico, il rapporto con gli stessi è nettamente migliorato rispetto al passato. Lotito si esprime così: «Non esiste alcun accordo segreto coi sostenitori! Repressione e crescita, questa è la strada. Basta con l’odio semita tra i nostri fans, sulla storia di Anna Frank c’è stata una strumentalizzazione vergognosa».
I TOP PLAYER NON SI TOCCANO – Il numero uno capitolino ha affrontato anche l’argomento calciomercato, riferendosi soprattutto ai gioielli di casa propria: «Milinkovic-Savic non è in vendita, non ascolto offerte! Lui mi assomiglia, abbiamo lo stesso carattere: spirito di sacrificio e determinazione. Quando suo padre lo ha “convinto” ad andare a Firenze per parlare con la Fiorentina, lui, che aveva già l’accordo con noi, è arrivato lì e ha spiegato: “Voglio solo la Lazio!”. Questo dice tutto, per me. Luis Alberto? E pensare che lui voleva
smettere… Ci abbiamo lavorato. Anche sul piano mentale. E’ un aspetto fondamentale. Per questo nel mio settore giovanile ho voluto uno sta di psicologi che seguano i ragazzi ma anche i loro genitori. A noi interessa l’uomo prima del giocatore e cambiamo solo se uno non è contento o si comporta male». Infine un commento sui dirigenti e l’allenatore: «Peruzzi è una persona stupenda, stupendo di averlo scelto per questo ruolo. Trasmette al club tutta la sua lazialità, poi si completa bene con Tare. Anche lui, un gran signore. Inzaghi? Un predestinato. Quando tornò da Milano Marittima credeva di dover firmare con la Salernitana, invece prese in guida la Lazio».