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Lotito: «Lazio, ora si vedono automatismi e gruppo. Immobile? Bisogna farsene una ragione»
Lotito: «Lazio, ora si vedono automatismi e gruppo. Immobile? Bisogna farsene una ragione». Le parole del patron capitolino
Claudio Lotito era presente oggi a Milano all’Assemblea di Lega. Il presidente della Lazio ha parlato ai microfoni dei cronisti presenti in via Rosellini. Le sue parole.
PAROLE– «Questa è la vittoria della Lega, non la mia vittoria, è la vittoria del calcio italiano».
DISACCORDO DI DE LAURENTIIS– «Purtroppo siamo 20 presidenti, non si riesce quasi mai a trovare l’unanimità. Oggi lui non ha partecipato al voto e abbiamo preso atto di questa situazione. Ritengo che, per come è strutturata l’offerta, si possa incrementare perché ci sono valorizzazioni che possono portare a maggiori ricavi. Questo è un fatto importante, non è un’offerta statica ma dinamica che parte da una base e da tranquillità al sistema. Si aggiungeranno altri ricavi che arriveranno e porteranno ad avere un’offerta con dei ricavi importanti per la Lega ».
DECRETO CRESCITA– «Sapete tutti che c’è una presa di posizione del Governo su questo fatto. Noi riteniamo che ci possano essere margini per trovare un punto di incontro che vada a tutelare non solo il calcio italiano ma anche lo spirito di questa norma. Sono arrivare tante considerazioni da parte di tanta gente che ha preso impegni, che è venuta in Italia col presupposto che aveva lo sgravo fiscale. Immaginate oggi queste persone che sono venute e costituiscono un valore aggiunto per il Paese perché rappresentano delle eccellenze in alcuni campi. Oggi si trovano ad avere delle retribuzioni non più in linea con quelli che erano gli impegni che avevano preso. Bisogna trovare un punto di incontro e vedere come aggiustare questa situazione».
PUNTO DI INCONTRO– «Come tutte le cose bisogna sempre trovare il punto di caduta. Penso che l’equilibrio sia la cosa migliore. Bisogna accompagnare certi progressi creando un punto di incontro tra le necessità delle varie parti. Questo credo sia lo spirito con cui affronteremo la famosa conciliazione su questo tema».
PARTENZA DELLA LAZIO– «Abbiamo sicuramente avuto una défaillance all’inizio. Poteva essere evitata, ma c’è stata e dobbiamo fare tesoro dell’esperienza di queste partite per evitare che questi episodi si ripetano. La squadra è cosciente dei propri mezzi, può competere alla pari con tutti e si è maggiormente amalgamata. All’inizio c’è stato un assestamento di persone che venivano da altre esperienze e in questo momento si è creato un bello spirito di gruppo e un automatismo tecnico che nelle prime partite non avevamo. Mi auguro che la squadra continui su questo cammino e possa dare grandi soddisfazioni ai tifosi».
IMMOBILE– «Ciro sta bene, è il capitano della squadra e un punto di riferimento della società. Al di là di quello che possono essere espressioni e considerazioni, penso che ognuno di noi che è molto esposto sia sottoposto a critiche. Bisogna farsene una ragione e soprattutto bisogna non assumere un atteggiamento di preoccupazione. Quello che conta sono i rapporti che Immobile ha con la società, con l’allenatore e con la squadra. Le considerazioni che può fare un singolo cittadino o tifoso, con tutto il rispetto, lasciano il tempo che trovano».
CALCIO ITALIANO– «Ci sono tanti fronti aperti perché non è stata fatta mai né pensata una legge di sistema a 360 gradi. Purtroppo, alcune istituzioni, invece di lavorare sinergicamente, hanno lavorato quasi in contrapposizione. Penso che l’importante nel calcio italiano sia ritrovare unità di intenti e soprattutto una visione generale proiettata nel futuro per consentire al calcio italiano di riassumere quel ruolo che gli compete a livello internazionale. L’ha dimostrato negli anni e quindi penso non fa piacere a nessuno vedere il calcio italiano ridotto in queste condizioni ».