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Lotito risponde a Salvini: «Pago sempre i debiti con largo anticipo»
Claudio Lotito ha risposto alle critiche che da ieri piovono sul suo nome, riguardo la norma spalmadebiti concessa alla Lazio
Dopo che la Lega ha ottenuto la dilazione dei pagamenti per i rimborsi elettorali, per i quali è stata condannata dal tribunale di Genova, molti quotidiani nazionali ha tirato fuori somiglianze con il grande caso storico del Carroccio: la spalmatura del debito della Lazio ottenuta da Claudio Lotito nel 2005. All’epoca l’europarlamentare Matteo Salvini aveva polemizzato con il patron laziale e la Lega calcio, partecipava anche alle manifestazioni per contestare quel favore del fisco al club biancoceleste: «Nessuno sconto ai signori del pallone», recitava uno striscione che il ministro in una foto di repertorio teneva in mano. La Lazio aveva goduto di una legge del 2002 che le permise di dilazionare in 23 anni gli oltre 140 milioni non pagati da Cragnotti e Capitalia all’Agenzia delle entrate. Nell’epoca di “Roma ladrona”, la norma spalmadebiti per la Lega sembrava un affronto insopportabile, e quindi ecco cortei, striscioni e proteste.
LA RISPOSTA DI LOTITO – Lotito non ci sta e replica a Il Tempo: «Io pago il debito fatto da altro e verso ogni anno 6 milioni di euro, peraltro sempre in anticipo». Chiamato in causa per tutta la giornata di ieri, il presidente ha ceduto a un filo di polemica, quando su La Repubblica ha accennato uno sfogo: «Gli attacchi di Salvini alla Lazio sono stati incoerenti». Il patron della Lazio evita comunque di gettare benzina sul fuoco: «E comunque erano soldi che non erano stati versati. La vicenda di Salvini e della Lega è completamente diversa».