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Lotito riceve il premio “Vita da Leader”: «Ho salvato la storia della Lazio caricandomi dei suoi debiti. Oggi abbiamo una responsabilità social»

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Lotito riceve il premio “Vita da Leader”: le dichiarazioni del presidente biancoceleste, tornato a parlare così dei suoi inizi alla Lazio e non solo

Claudio Lotito premiato oggi presso l’hotel Sheraton con il riconoscimento “Vita da Leader”. Il patron biancoceleste ha rilasciato queste dichiarazioni sulla sua Lazio e non solo.

PRESIDENTE O SENATORE – «Se mi fa più piacere se mi chiamate presidente o senatore? Io mi chiamo Claudio Lotito. Noi siamo quello che rappresentiamo in termini di sovrastrutture, che non fanno parte della persona, ma fanno parte di quello che appare. Kant faceva differenza tra l’apparire e la sostanza, non ha bisogno di sovrastrutture, proprio perché esiste. Questo è un problema legato al carattere. Io dico sempre che la vita è un set di un film, il 90% sono spettatori, il 7% sono comparse e il 3% sono protagonisti».

LAZIO – «Dicevano che la Lazio fosse una squadra razzista, oggi mi sembra tutto tranne che razzista. Oggi mi dicono “ma ha tutti giocatori neri”, ma non capisco quale sia il problema. A me interessa che lo sport dia questo messaggio. Io ero davanti ad una scelta: potevo far fallire la Lazio non spendendo un euro, oppure salvarla caricandomi dei debiti che aveva. I debiti erano enormi, sono entrato nel 2004 e la Lazio fatturava 84 milioni e ne perdeva 86,5. Aveva 550 milioni di debiti. Io ho fatto la scelta di salvare la storia, perché la storia di questa società è una storia fatta come un ente morale, perché un mio predecessore, al tempo della guerra ’15-’18, proprio perché le persone non avevano la possibilità di mangiare, il centro di allenamento era utilizzato come orto per essere coltivato dalle persone per mangiare».

CALCIO E SPORT – «Lo sport e il calcio devono stare al servizio della gente. Quante persone in nome della Lazio cercano di superare quelli che sono i problemi della vita quotidiana? Magari sono un po’ meno fortunati, dal punto di vista fisico, economico e sociale e con la Lazio ricevano un entusiasmo, una passione, un ritorno che gli consente di avere la forza per superare i problemi della vita quotidiana. Noi abbiamo una responsabilità sociale».

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