Lotito prosciolto dall’accusa di aggiotaggio - Lazio News 24
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2014

Lotito prosciolto dall’accusa di aggiotaggio

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La Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione si è pronunciata in merito alle accuse di aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza per la vicenda legata alla compravendita dei titoli della Lazio, risalente al 2005, a Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma: il primo capo di imputazione è prescritto, mentre la pena per l’omessa alienazione di partecipazioni dovrà essere rideterminata dalla corte di appello di Milano.

All’interno delle motivazioni della sentenza, depositate lo scorso 30 dicembre e riportate in parte da “Il Tempo”, vengono ricordati i fatti: «Lotito, già in possesso del 26,969 per cento del capitale sociale della Lazio acquisito nel 2004, dà vita nel 2005 a un’operazione che lo avrebbe condotto ad impadronirsi del 14,6 percento delle azioni detenute da Capitalia, attraverso quello che i giudici hanno ritenuto un vero e proprio artifizio». L’acquisto viene concluso il 30 giugno 2005 «da Roberto Mezzaroma, zio di Cristina moglie del Lotito, il quale aveva ricevuto provvista pari a circa 4 milioni di euro dallo stesso Lotito», che riacquista poi le azioni il 31 ottobre 2006 ritardando «il lancio dell’OPA totalitaria sul resto delle azioni al prezzo fissato dalla Consob», come previsto dalla legge «una volta superato il limite del 30 per cento del capitale sociale».

Claudio Lotito per queste accuse era stato condannato a 18 mesi di reclusione e 40 mila euro di multa dal giudice di appello, ma la pena è stata dunque revocata dalla Cassazione: «La sentenza impugnata va annullata senza rinvio per estinzione dei reati di manipolazione del mercato e ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche dovuta al maturarsi della prescrizione, nonché col rinvio, limitatamente al profilo della rideterminazione del trattamento sanzionatorio, in relazione al reato di omessa alienazione di partecipazioni».

Ora Lotito deve aspettare la rideterminazione della pena da parte del giudice di appello: «Correttamente la corte ha affermato la responsabilità del Lotito per il reato di omessa alienazione di partecipazioni».

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